Omicidio Vanessa Russo, il padre contro Doina Matei: “Si merita la pena di morte”
"Per noi quelle foto sono state come una pugnalata. Erano come a dire ‘vedete, ce l'ho fatta, sono fuori'", dice Giuseppe Russo, padre di Vanessa, intervistato a "La Zanzara" di Radio 24. "Lei è a favore della pena di morte?", chiede Giuseppe Cruciani, e Russo risponde: "Si, io si. Non è cattiveria la mia, però ci vuole. Lo direi anche se non fosse mia figlia". Doina Matei è tornata alle cronache qualche giorno fa dopo che il Messaggero ha pubblicato le foto scattate e postate dalla ragazza su Facebook durante le sue ore di semilibertà. Matei, condannata a 16 anni per aver ucciso Vanessa Russo piantandole la punta di un ombrello in un occhio, ha già scontato 6 anni di reclusione (il fatto è avvenuto nel 2007) e le è stato concesso di lavorare alcune ore all'esterno del carcere della Giudecca di Venezia per poi farvi rientro in serata.
La semilibertà, in seguito al clamore mediatico, è stata poi revocata. "Se non voleva uccidere mia figlia avrebbe usato il manico dell'ombrello e non la punta e secondo, non avrebbe dato il colpo con quella violenza. Per fare entrare tutta la punta bisogna usare la forza. Adesso – ha detto ancora Russo – per calmare le acque le hanno revocato la semilibertà, ma fra poco ci tornerà, è normale. Voi dite che si era meritata la semilibertà? Ma cosa li facciamo a fare i processi se poi con una condanna a 16 anni dopo 9 sei fuori. Doina è un’assassina, ha preso 16 anni, deve farli tutti e poi eventualmente meritare qualcosa. In galera sono tutti bravi, devi essere bravo per forza. Queste cose non le concepisco. Non è giustizia uscire di prigione dopo dieci anni dall’aver commesso un omicidio e con una pena a 16 anni", ha detto il padre della ragazza morta.
