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Doina Matei torna in carcere: dopo le foto su Facebook ritirata la semilibertà

Dopo le polemiche scatenatesi di fronte alle foto sorridenti e al mare pubblicate su Facebook, torna in carcere Doina Matei: sospesa alla donna la semilibertà dopo 9 anni di carcere scontati per aver ucciso con un ombrello la 23enne Vanessa Turri nella metropolitana di Roma.
A cura di Valerio Renzi
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Doina Matei, riconosciuta colpevole di aver ucciso nel 2007 con un ombrello la ventitreenne Vanessa Russo in metro a Roma, è tornata in carcere: revocata la semilibertà ottenuta dopo 9 anni di percorso riabilitativo in carcere. A portare al provvedimento le polemiche accesesi dopo le foto pubblicate dalla donna su Facebook che la ritraevano sorridente, sulla spiaggia e in gita. Immagini che hanno scatenato la rabbia della famiglia della vittima e di parte dell'opinione pubblica, nonostante gli anni di carcere scontati e la pena ancora da scontare: Doina non era infatti libera, ma appunto in semilibertà e ogni giorno deve tornare entro le 22.00 in carcere, così come previsto dalla normativa vigente in caso di buona condotta.

Non sono ancora note le ragioni che hanno portato il giudice a decidere la "provvisoria sospensione della semilibertà" per la donna, rintracciata e portata nel carcere della Giudecca a Venezia dove si trova per motivi di lavoro, essendo stata assunta da un anno in una cooperativa che si occupa dell'accoglienza dei turisti. Ora la ragazza dovrà comparire di fonte al giudice del Tribunale di Sorveglianza che deciderà se disporre o meno la revoca definitiva della semilibertà. I legali di Doina, Nino Mazzarita e Carlo Testa Piccolomini, hanno già chiesto che il provvedimento venga confermato.
Così la ragazza, a cui restano da scontare 7 anni di pena aveva risposto alle polemiche su quelle foto che la ritraevano apparentemente felice: "Io in costume? Io a passeggio? Io su facebook che rido? Non c'è momento nella mia vita in cui non penso a Vanessa". "Quel dolore fa parte della mia vita – ha aggiunto – Involontariamente ho procurato la morte ad una ragazza, di una ventenne come me allora. Non posso perdonarmelo. Ma non volevo farlo, non volevo farlo. Maledico quell'ombrello". Intanto sui social network montava la protesta, con l'apertura anche di una pagina: "Giustizia per Vanessa pena di morte per Doina".

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