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Omicidio Umberto Ranieri a largo Preneste, arrestato 18enne: indagini partite da semi di girasole

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia Roma Casilina, guidate dal comandante Nunzio Carbone, hanno individuato il 18enne che avrebbe colpito Umberto Ranieri con un pugno dopo una complessa attività di indagine. Importanti sono stati i semi di girasoli rinvenuti sul marciapiede, e venduti solo da un negozio della zona.
A cura di Natascia Grbic
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Sono partite dai semi di girasole lasciati a terra le indagini sull'omicidio di Umberto Ranieri, che questa mattina hanno portato all'arresto di un 18enne. Si tratta di un ragazzo di origini tunisine nato a Roma, che solo qualche giorno fa ha ottenuto la cittadinanza italiana per aver raggiunto la maggiore età: adesso si trova in carcere a Regina Coeli con l'accusa di omicidio preterintenzionale. L'attività di indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Roma Casilina, guidata dal comandante Nunzio Carbone, è stata molto complessa e si è basata su pochi spunti dati dalle testimonianze. Tutto è nato dal sopralluogo fatto a largo Preneste dagli agenti, dove sono stati trovati dei semi di girasole. Semi di girasole che erano venduti solo da un esercizio commerciale della zona.

Omicidio Umberto Ranieri, il 18enne rintracciato dopo complessa attività investigativa

I carabinieri della stazione Casilina hanno prima acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza del negozio, individuando le due ragazze che avevano acquistato i semi di girasole. Dopodiché, hanno iniziato a cercarle nelle telecamere presenti in zona, non trovandole da nessuna parte, salvo poi vederle salire velocemente su un autobus e con fare nervoso insieme a un altro giovane. In quel momento non ci sono più avuti dubbi: questo confermava la versione del testimone che per primo ha soccorso Umberto Ranieri, e che ha parlato ai carabinieri di un gruppo composto da tre persone. Mancavano però i nomi dei tre ragazzi: e così si è iniziato a lavorare sui ripetitori, controllando migliaia di utenze telefoniche registrate in quella fascia e che sono state poi analizzate attraverso una complessa attività di social media intelligence al fine di trovare un collegamento tra le utenze e i profili social. Ed è stato questo a portare poi all'identificazione del gruppo formato da tre persone.

Omicidio Umberto Ranieri, il pittore ucciso per aver chiesto di non sporcare la piazza

Il 18enne arrestato si trova adesso nel carcere di Regina Coeli con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Le due giovani, invece, non sono state destinatarie di alcun provvedimento dato che l'unico ad aver dato il pugno è stato il ragazzo. Così come l'indagine è partita dai semi di girasole, anche il litigio tra Umberto Ranieri e il suo aggressore è nato da quelli: il pittore, infatti, che ci teneva molto che la piazza rimanesse pulita, aveva invitato i giovani a non sporcare mentre mangiavano. Da qui è nato il litigio, finito poi con un pugno sferrato in faccia a Ranieri, caduto rovinosamente a terra e morto dopo ore di agonia in ospedale.

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