Omicidio Sara Di Pietrantonio, gli inquirenti sono convinti: “Omicidio premeditato”
Tanti, troppi gli elementi, che fanno pensare agli inquirenti che l'omicidio di Sara Di Pietrantonio sia stato pianificato dall'ex fidanzato Vincenzo Paduano. Il 27enne, di mestiere guardia giurata, dal canto suo continua in una giostra di mezze ammissioni e parziali ritrattazioni. Se avrebbe ammesso di aver versato l'alcol addosso a Sara, ma solo "per farle paura", nega di averle dato fuoco intenzionalmente: "Ho accesso una sigaretta ed è successo". Poi durante l'interrogatorio di garanzia dice "di non ricordare niente di quanto successo", mentre la difesa starebbe per chiedere una perizia psichiatrica.
L'autopsia sul corpo di Sara Di Pierantonio
L'esame autoptico sul corpo di Sara racconta però una storia diversa. Secondo il medico legale dell'università la Sapienza Giorgio Bolino, la 22enne prima è stata trascinata per i capelli, poi strozzata da dietro, il collo stretto tra il braccio e l'avambraccio. Solo dopo, quando era caduta a terra esanime è stata cosparsa di alcol e data alle fiamme. Nuovi esami sono stati predisposti per capire se Sara sia stata bruciata quando era ancora viva o se, oltre la frattura alla laringe, Vincenzo le abbia spezzato anche l'osso del collo strozzandola.
Perché Vincenzo Paduano aveva una bottiglia di alcol con se?
Alla domanda del perché avesse con se una bottiglia di alcol, Vincenzo Paduano ha risposto che la sua idea era dare alle fiamme la macchina di Alessandro Giorgi, l'ex compagno di classe con cui Sara aveva appena iniziato una nuova relazione. Ma allora perché ha seguito Sara quando ha lasciato la casa di Alessandro? L'idea che si sono fatti gli inquirenti è che l'alcol Paduano se lo fosse procurato e portato con se in auto per far sparire le prove incendiando sia il corpo sia l'automobile di Sara.
L'agguato in macchina su via della Magliaia
C'è poi il luogo scelto dal killer per speronare la macchina di Sara. Un luogo isolato e poco trafficato alle quattro del mattino, il largo parcheggio di fronte il ristorante la Tedesca deserto su via della Magliana. È qui che che Vincenzo costringe l'ex fidanzata ad accostare dopo averla preceduta sulla strada di casa.
La costruzione di un alibi
Dopo l'omicidio Vincenzo, come se nulla fosse, torna al suo posto di lavoro in via del Tintoretto dove fa il guardiano notturno. Aspetta il collega del cambio turno al mattino e torna a casa, come se nulla fosse successo. Il tentativo di costruirsi un alibi? Secondo gli investigatori la risposta è sì. Tanto più che lascia il telefono in carica proprio nel palazzo dove lavora: forse sperava così di avere una prova concreta di aver passato lì tutta la notte, ma non aveva pensato al gps dell'auto che ha registrato ogni suo spostamento.
Gli sms cancellati da Vincenzo Paudano
Grande attenzione stanno prestando gli inquirenti ai telefoni cellulari della coppia di ex fidanzati, che saranno passati al setaccio da specialisti, per capire cosa si siano detti nei giorni precedenti l'omicidio e se davvero Vincenzo controllasse gli spostamenti di Sara tramite un'app. Diverse testimonianze hanno parlato di centinaia di messaggi inviati da Vincenzo a Sara per chiedergli di tornare insieme, di non lasciarlo, con toni che sarebbero stati minacciosi. Messaggi che però Vincenzo ha provveduto a cancellare dal suo apparecchio.