Omicidio Sacchi, interrogata Anastasiya: “Non sapevo dei 70mila euro nello zaino”
"Non sapevo dei soldi nello zaino, ero al pub come mille altre volte. Io e Luca siamo assolutamente estranei a questa vicenda". Anastasiya Kylemnyk è stata sentita questa mattina dal gip Costantino De Robbio per l'interrogatorio di garanzia: la 25enne, a differenza degli altri ragazzi in carcere, ha risposto alle domande poste dal giudice. "Il comportamento di Anastasiya durante l'interrogatorio ha dato atto della sua estraneità all'ipotizzato traffico di sostanze stupefacenti". Questo il commento dell'avvocato Giuseppe Cincioni al termine dell'interrogatorio. Che poi ha aggiunto: "Princi prima di quel momento era un carissimo amico di Luca". La giovane è stata sottoposta a obbligo di firma con l'accusa di aver tentato di acquistare, insieme a Giovanni Princi, un carico di droga da 70mila euro la sera della morte del fidanzato. Era dalla notte dell'omicidio che Anastasiya non parlava, né con gli inquirenti né con i giornalisti.
"Io e Luca estranei all'acquisto della droga"
Ai carabinieri che l'hanno sentita la notte stessa dell'omicidio, aveva raccontato che lei e Luca erano stati rapinati da due sconosciuti che volevano rubarle lo zainetto, con dentro poche decine di euro. Una versione questa, che non aveva convinto gli investigatori: sia perché la Smart usata per questa rapina "estemporanea" è decisamente un mezzo inusuale per questi tipi di furti, sia per il luogo dove si è consumato il reato (davanti un pub con decine di persone presenti), sia perché sparare alla testa di un ragazzo solo per aver difeso la fidanzata è così eccessivo da sembrare inverosimile. Quando il dubbio che dovessero comprare la droga si è fatto strada negli inquirenti, Anastasiya alle telecamere del TG1 si è mostrata sconvolta da questa affermazione, dicendo che loro erano al pub "per guardare il fratellino piccolo di Luca" e che il fidanzato "era l'amore".
I 70mila euro per l'acquisto della droga e l'omicidio di Luca Sacchi
Già qualche ora dopo l'omicidio, ha iniziato a delinearsi meglio ciò che è accaduto la sera del 23 ottobre. Valerio Rispoli e Simone Piromalli, i ragazzi che avrebbero fatto da intermediari tra il gruppo di Valerio Del Grosso e quello di Luca Sacchi, hanno da subito detto ai carabinieri che era in corso una trattativa per l'acquisto di droga. 15 chili di marijuana per 70mila euro. Inizialmente si era parlato di 2mila euro, poi si è arrivati a questa cifra finale anche grazie alle intercettazioni telefoniche di Valerio Del Grosso. Che prima dell'omicidio diceva di voler rubare i 70mila euro, poi – dopo aver ucciso Luca Sacchi – che sarebbe scappato in Brasile per sfuggire all'arresto.
Gli interrogatori in carcere, nessuno degli arrestati ha risposto al gip
Ieri si sono invece svolti gli interrogatori di garanzia a carico di Giovanni Princi, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris. L'amico di Luca è accusato di aver tentato di acquistare 70mila euro di droga (a differenza di Anastasiya lui è in carcere perché non incensurato e perché avrebbe un ruolo chiave nella vicenda), mentre gli altri sono accusati di omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un'arma comune da sparo. De Propris, 22enne di San Basilio, non era al pub la sera del delitto, ma è indagato per gli stessi reati di Pirino e Del Grosso perché ha messo in mano al killer l'arma con cui ha ucciso Luca. Nessuno di loro ha voluto parlare con gli inquirenti.