Omicidio Sacchi, amici di Luca interrogati prossima settimana: “Incredibile comportamento omertoso”
Continuano le indagini sull'omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 25 anni ucciso la sera del 23 ottobre con un colpo di pistola alla testa da Valerio Del Grosso. Gli inquirenti hanno disposto accertamenti irripetibili sulla Smart 4×4 usata durante la fuga e sulla mazza usata per colpire il personal trainer, mentre i tabulati telefonici sono ancora sotto esame. A essere sotto controllo non sono solo i cellulari di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, ma anche quelli di altri testimoni presenti sul luogo la sera del delitto. Gli investigatori vogliono verificare se ci siano stati contatti tra il gruppo degli amici di Luca Sacchi e quello dei pusher. Inoltre la prossima settimana saranno probabilmente convocati a piazzale Clodio sia gli amici di Luca sia quelli dei killer. Tra loro ci sarà probabilmente anche Anastasiya Kylemnyk, la giovane fidanzata di Luca, e Giovanni Princi, l'amico del liceo scappato subito dopo l'omicidio e prima dell'arrivo dei carabinieri. Sono molti i punti di questa vicenda che non convincono gli investigatori, che vogliono vederci chiaro. Se l'assassino e il suo complice sono stati arrestati subito, non è ancora chiaro cosa sia successo prima delle 23 davanti al John Cabot Pub. E Pirino e Del Grosso non hanno intenzione di rispondere alle domande dei magistrati.
La confessione degli amici dei killer e la versione che non convince degli amici di Luca
Cos'è successo le ore prima dell'omicidio di Luca Sacchi? Anastasiya Kylemnyk ha sempre mantenuto la stessa versione: è stata colpita con una mazza da baseball alla testa da due rapinatori "con un marcato accento romano", ed è stata rapinata dello zainetto. Non li aveva mai visti prima. Luca ha reagito, e uno dei due ladri gli ha sparato a bruciapelo un colpo di pistola alla testa. Ma questa ricostruzione non ha mai convinto gli inquirenti, che sin da subito hanno faticato a credere alla rapina da poche decine di euro finita male. A fare luce sulla vicenda sono stati gli amici di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, che hanno confessato di aver fatto da intermediari per l'acquisto di una partita di droga. Valerio Rispoli e Simone Piromalli hanno confessato di essere stati mandati da Valerio Del Grosso a controllare che Anastasiya avesse nello zaino il denaro per comprare la droga. Questi c'erano, divisi in mazzette da 20 e 50 euro. A fare da punto di contatto, Giovanni Princi, poi fuggito.
Gli interrogatori la prossima settimana
La prossima settimana molti di questi testimoni saranno convocati a piazzale Clodio. Bisognerà vedere se qualcuno di loro deciderà di cambiare versione della storia. I riflettori sono puntati su Anastasiya e Giovanni, che dopo l'omicidio si sono trincerati nelle loro abitazioni, senza parlare né vedere nessuno. Mancano solo loro per ricomporre tutti i tasselli del puzzle. E per far venire a galla la verità.