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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone, parla la sorella: “Serena è qui con noi e aspetta giustizia da tempo”

L’Arma dei Carabinieri è stata ammessa come parte civile al processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne di Arce uccisa nel 2001. E quanto ha deciso il gup Domenico Di Croce al termine della Camera di Consiglio sull’ammissibilità delle parti civili. Ammessi come parti civili anche i familiari di Serena Mollicone e la figlia e i familiari del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008.
A cura di Simona Berterame
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Consuelo e Serena Mollicone
Consuelo e Serena Mollicone
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Si è conclusa da poco al Tribunale di Cassino la prima udienza preliminare sull'omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce uccisa nel 2001. Tutte le parti civili sono state ammesse, anche l'Arma dei Carabinieri oltre che i familiari di Serena e la figlia e i familiari del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008. Questo è quanto ha deciso il giudice dell'udienza preliminare Domenico Di Croce al termine della Camera di Consiglio durata diverse ore. Le udienze sono state aggiornate al 7, al 21 e 26 febbraio per la requisitoria del pm e le repliche degli avvocati. La data della decisione del gup sarà poi fissata per il mese di marzo. Ci vorrà ancora del tempo prima di sapere se i cinque indagati per l'omicidio di Serena Mollicone verranno rinviati a giudizio.

Un'attesa lunga quasi 20 anni

La famiglia Mollicone attende da quasi vent'anni di sapere come è morta Serena, ritrovata nel bosco dell'Anitrella, poco distante da Arce, con mani e piedi legati e un sacchetto di plastica in testa. La battaglia per la ricerca della verità è stata portata avanti senza sosta dal papà Guglielmo che ha avuto un infarto la notte del 26 novembre e da quel giorno si trova in ospedale in condizioni gravissime. Ed è stata quindi la sorella Consuelo oggi, nonostante la grande emozione, a spendere qualche parola per Serena davanti ai cronisti: "Serena è qui con noi e aspetta da tempo questo momento. Anche se non c'è fisicamente, è qui con noi, con il pensiero e con il cuore è qui con noi".

Le parole di Franco Mottola

"Siamo fiduciosi". Queste le poche parole concesse ai cronisti dall'ex maresciallo Franco Mottola, indagato insieme al figlio Marco e la moglie Annamaria (che non erano presenti oggi in aula) per l'omicidio di Serena (insieme ad altri due carabinieri), uscendo dal Tribunale di Cassino al termine dell'udienza. Solo pochi giorni fa, nel corso di una conferenza stampa indetta dal suo pool difensivo, Franco Mottola insieme al figlio aveva dichiarato alla stampa la propria innocenza: "Non sappiamo nulla di ogni azione criminale legata a Serena Mollicone. Ci auguriamo che vengano scoperti i suoi assassini, ma con questa storia non c'entriamo nulla".

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