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Luca Varani uciso da Manuel Foffo e Marco Prato

Omicidio Luca Varani, Foffo accusa Prato: “Sul cellulare foto bimbi nudi e donne stuprate”

Ancora troppe le cose da chiarire sull’omicidio del 23enne Luca Varani: “Le indagini non sono chiuse”, fanno sapere gli inquirenti. Continuano a scambiarsi accuse Manuel Foffo e Marco Prato.
A cura di Valerio Renzi
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Per gli inquirenti sono ancora troppe le cose da chiarire sulla morte di Luca Varani, il ragazzo di 23 anni assassinato da Manuel Foffo e Marco Prato, al termine di un festino a base di alcol e cocaina. Prima di tutto il rapporto tra Varani e i suoi assassini: cinque le telefonate tra gli aguzzini e Luca Varani. Cosa si sono detti? Come hanno attirato nell'appartamento di Colli Aniene il 23enne? Avevano già deciso di uccidere o è stato un raptus del momento? Mentre gli inquirenti setacciano le loro vite, gli psichiatri scandagliano la loro psiche per valutare il loro stato di salute mentale.

Foffo e Prati continuano a scambiarsi accuse. Se Manuel sostiene che si sentiva minacciato dall'amico,"sul suo telefono mi ha mostrato video di donne stuprate e bambini nudi", mentre il pierre Marco Prato sostiene di essere stato "infatuato" dal complice, "soggiogato", e che non è riuscito a fermare quello che descrive come un raptus di violenza di Foffo. Quel cellulare che, al pari di quello di Manuel, sta venendo passato al setaccio dagli inquirenti per ricostruire le telefonate e le comunicazione nei giorni del festino.

"Volevo uccidere mio padre, forse per questo ho combinato tutto questo, volevo vendicarmi di lui", ha dichiarato inoltre Manuel Foffo. "Il momento in cui ho perso il controllo di me stesso — ha dichiarato— credo sia quando tra me e Marc è uscito l’argomento di mio padre. Io e Marco abbiamo iniziato a parlare a lungo di mio padre e questa cosa mi ha fatto “venire il veleno”, avevo una forte rabbia interiore. Questo dialogo è durato fino alle 2.30 di giovedì. Erano davvero sinceri e lui mi guardava con uno sguardo criminale".

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