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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, Manuel Bortuzzo: “Con me la vita è stata bastarda, con te non ha avuto pietà”

Manuel Bortuzzo parla dell’omicidio di Luca Sacchi, dopo le parole questa mattina del padre. Il nuotatore rimasto paralizzato dopo un colpo di pistola che due sconosciuti gli hanno sparato alla schiena all’uscita di un pub alla periferia di Roma ha scritto su Instagram: “Riposa in pace Luca, non ho più parole per descrivere quello che provo in questo momento. Mi stringo forte attorno alla famiglia”.
A cura di Natascia Grbic
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Manuel Bortuzzo – la promessa del nuoto rimasto paralizzato perché colpito da un proiettile per colpa di uno scambio di persona alla periferia di Roma – è intervenuto su Instagram per commentare l'omicidio di Luca Sacchi. "Non ho mai sentito un episodio così vicino a me – ha scritto Manuel – Ma se nel mio caso la vita è stata bastarda, con te non ha avuto proprio pietà… riposa in pace Luca, non ho più parole per descrivere quello che provo in questo momento. Mi stringo forte attorno alla famiglia".

Questa mattina era intervenuto il padre di Manuel, Franco Bortuzzo, ripercorrendo le similitudini tra i due episodi. "Sono sconvolto. È un orrore. È una vicenda così simile a quella di Manuel che non riesco neppure a commentarla. Anche Manuel era con la sua fidanzatina, proprio come Luca. Una serata tranquilla, normale. Non sapevo fosse morto. È atroce. E Manuel non lo sa ancora. È terribile, brutale. Penso come tutto sia così casuale, anche la vita. Fa paura. Luca era uno sportivo, proprio come Manuel. Ed è morto senza una ragione. Poteva succedere a mio figlio. Io sono senza parole. Davanti a un fatto così terribile non può esserci un commento. Sono cose inspiegabili e irragionevoli".

È un fiume di parole quello che Franco, il padre di Manuel Bortuzzo, affida a Il Messaggero in relazione al brutale omicidio di Luca Sacchi, il 25enne ucciso per quella che finora sembra essere una rapina andata male. Entrambi giovanissimi, entrambi colpiti da un proiettile esploso da persone con scarsa considerazione della vita altrui. Con una differenza: Manuel è sopravvissuto, Luca non ce l'ha fatta.

"La verità è che le armi circolano con una facilità impressionante – continua Bortuzzo – È tutto così brutale. Mi sembrano cose dell'altro mondo, che non riesco a capire. Si spara per nulla. Penso che dipenda dalla cultura e dall'educazione delle persone. Dall'incapacità di tirare su i figli nel modo giusto. Di insegnargli il valore della vita. Anche uno scippo oggi si fa con una pistola. I ragazzi si trasformano in killer. Se avessero altri interessi, se fossero cresciuti con obiettivi tutto sarebbe diverso. E non starebbero a sparare a coetanei. Per me la chiave resta lo sport".

Sin dai primi minuti successivi alla diffusione della notizia, sono in tanti ad aver pensato a Manuel Bortuzzo e al proiettile che gli ha lesionato la colonna vertebrale e fatto perdere l'uso delle gambe. Anche in quel caso la sparatoria è avvenuta fuori da un pub di notte e a impugnare l'arma erano due giovanissimi di 24 e 25 anni. Pure i due che hanno ucciso Luca Sacchi non hanno più di vent'anni. In quest'ultimo caso il movente è ancora al vaglio degli inquirenti: apparentemente si tratterebbe di una rapina finita male, ma gli inquirenti stanno indagando anche in altre direzioni, compresa quella della droga.

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