Omicidio Fabrizio Piscitelli, Matteo Salvini: “Nessun criminale può sperare nell’impunità”

"Sono sicuro che la professionalità di Forze dell'Ordine ed inquirenti risolveranno il caso. Nessun criminale può sperare nell'impunità": questo il primo commento del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in merito all'omicidio di Fabrizio Piscitelli, ‘Diabolik', ucciso ieri in un agguato a Roma. Per il momento, invece, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ha ancora rilasciato dichiarazioni sulla morte dell'ex capo degli Irriducibili della Lazio. Per i 5 Stelle ha commentato l'agguato il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, che ha descritto l'omicidio di Piscitelli come "una vera e propria esecuzione mafiosa". Morra ha poi ricordato che due anni fa Piscitelli aveva subito un sequestro di oltre due milioni di euro, "numeri e fatti che danno la dimensione non solo degli intrecci tra sport e criminalità, ma anche di quanto la criminalità abbia affondato le radici a Roma. Non molto tempo fa ci sono state le minacce alla sindaca Raggi che qualcuno voleva derubricare a poca cosa, mentre troppa politica si è distratta. Una distrazione colpevole e complice. C'è bisogno di aumentare la pressione sui clan storici di Roma e spezzare intrecci terribili come quelli che rappresentava un personaggio rilevante come Piscitelli. Non si deve fare nessun passo indietro".
Il coordinatore romano di Forza Italia e capogruppo in Campidoglio, Davide Bordoni, ha parlato ieri di "una vera e propria emergenza sicurezza a Roma. Non ci si può più nascondere dietro "casi isolati", dopo Trastevere con un colpo di pistola muore oggi un ultrà della Lazio al Parco degli Acquedotti in quello che sembra un regolamento di conti forse, anche in questo caso, per droga. Siamo tornati a descrivere una Capitale da Romanzo Criminale. Chiediamo al ministro degli Interni di convocare subito un tavolo per la Sicurezza con il sindaco, il presidente di Regione e tutte le Forze dell'ordine. Serve un immediato potenziamento degli agenti e delle strutture, caserme e commissariati anche in periferia".