Omicidio Cerciello Rega, Natale Hjorth al giudice: “Non sapevamo che fosse un carabiniere”
A porte chiuse si è svolta oggi l'udienza in corte d'assise del processo per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Nell'aula Occorsio del tribunale di Roma c'erano solo gli avvocati e la corte, con mascherine su naso e bocca e seduti a distanza di sicurezza. Gli imputati, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, erano in collegamento video dai carceri di Rebibbia e di Regina Coeli. Natale Hjorth ha reso alcune brevi dichiarazioni alla corte: "Non ci siamo resi conto che quelle due persone fossero dei carabinieri. Inoltre non sono mai stato sentito dai pm sul trattamento che ho subito e in che condizioni psicofisiche fossi quando sono stato interrogato in caserma. Su questo ho scritto un memoriale in cui racconto come sono stato trattato". Mario Cerciello Rega fu accoltellato undici volte alle 3.00 di notte del 26 luglio scorso a due passi da piazza Cavour a Roma. A sferrare i colpi fu Elder, mentre Hjorth era impegnato in una colluttazione con Andrea Varriale, il collega di Cerciello, rimasto ferito lievemente.
Accolta la richiesta della difesa: disposta perizia psichiatrica su Elder
I giudici della prima corte d'assise hanno accolto la richiesta della difesa di Elder e hanno disposto una perizia psichiatrica per il ragazzo. Questo perché, secondo gli avvocati, il giovane stava assumendo farmaci per problemi di natura psichiatrica nei giorni precedenti alla tragedia. Sono stati disposti inoltre accertamenti sui colloqui svolti in carcere tra Elder e il padre che, stando al parere dei legali, sarebbero stati tradotti male e interpretati in modo errato. Infine i pm hanno depositato il video realizzato da Varriale in cui si vede Natale Hjorth con una benda sugli occhi e le mani legate dietro la schiena mentre veniva interrogato all'interno della caserma dei carabinieri. "Abbiamo chiesto che il video in cui si vede Gabriel bendato in caserma rientri in questo processo per quello che testimonia: il trattamento che ha subito un arrestato in un momento in cui era ristretto nella libertà personale. Noi riteniamo che questo video doveva essere nel fascicolo principale e invece è confluito nell'ambito dell'indagine per abuso di autorità", avevano chiesto gli avvocati del ragazzo.
La prossima udienza si svolgerà il 29 aprile e sarà ascoltato, tra gli altri il colonnello D'Aloia, comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma