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Il 6 aprile è il Carbonara Day: pancetta o guanciale? Mistero (e polemiche) sulla ricetta originale

Il 6 aprillei è il #CarbonaraDay, l’evento ideato su Twitter da Ipo (International Pasta Organization) e Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) per celebrare la ricetta della pasta italiana più amata e più copiata in tutto il mondo.
A cura di Enrico Tata
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Guanciale o pancetta? Pecorino o parmigiano? E l'olio? Ci va nella padella? Aglio o cipolla o nessuno dei due? Tuorlo e albume o solo tuorlo? Le antiche origini e la prima ricetta della Carbonara, la più famosa pasta italiana, sono avvolte nel mistero da secoli. Le battaglie tra ricette rivali si combattono, spesso, all'interno delle famiglie romane, tra nonni e nipoti, figli e fratelli. Il dibattito è ancora aperto e ogni 6 aprile è al centro del #CarbonaraDay, l'evento ideato da Ipo (International Pasta Organization) e Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) per celebrare la ricetta della pasta italiana più amata e più copiata in tutto il mondo.

In Inghilterra sostituiscono l'uovo con la besciamella, un sacrilegio, mentre in Giappone aggiungono la panna. Come in Francia, dove una video ricetta della Carbonara, con la pasta buttata in padella a crudo insieme al condimento, ha scatenato le ire della Barilla. A Roma è stato aperto un ristorante dedicato interamente alla Carbonara, presente nel menù in otto varianti.

Le origini della ricetta, come detto, sono un mistero, ma gli italiani per lo meno concordano su alcuni errori da non fare assolutamente: no alla panna e no all'uovo cotto in padella sul fuoco. Secondo Ada Boni, gastronoma romana e autrice, nel 1929, del Talismano della Felicità, gli ingredienti per la carbonara sono questi: pancetta, uova intere, cipolla, burro e pepe. Niente guanciale e niente pecorino. Secondo Max Mariola, chef del canale del Gambero Rosso, sono spaghetti, uova, guanciale, pecorino e parmigiano. Per Angelo Troiani, chef romano stellato, il parmigiano non serve. Concorda Anna Dente, storica oste dell'Osteria di San Cesario, che però aggiunge un po' di vino per sfumare il guanciale e un po' di olio. Luciano Monosilio, giovane chef romano, mette solo i tuorli dell'uovo e un mix di parmigiano e pecorino.

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