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Oggi al Bambino Gesù l’ultimo saluto a Valerio Nobili: pediatra di fama mondiale morto in bici

Oggi l’ultimo addio all’epatologo e pediatra di fama mondiale stroncato da un malore in bicicletta, da parte di amici, familiari, colleghi e i tanti pazienti che ha seguito nei lunghi anni di instancabile attività di ricerca e in ospedale. Nell’auditorium dell’ospedale Bambino Gesù sarà allestita la camera ardente dalle 11.00 alle 13.00.
A cura di Redazione Roma
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Oggi amici, familiari e colleghi daranno l'ultimo addio all'epatologo di fama mondiale Valerio Nobili, deceduto lo scorso venerdì 15 marzo mentre, a bordo della sua bicicletta attraversava i binari del tram proprio di fronte la facoltà di Architettura di Valle Giulia, venendo stroncato da un improvviso malore. "La camera ardente per salutare il prof. Valerio Nobili sarà aperta lunedì mattina, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, presso l'Auditorium della nostra sede di San Paolo, in viale Ferdinando Baldelli 38″, è il messaggio comparso ieri sulla pagina Facebook dell‘ospedale Bambino Gesù, dove dirigeva l'Unità di Malattie Epatometaboliche e l'Unità Ricerca Malattie Epatiche. I funerali si terranno invece a Monterotondo.

Una vita dedicata alla scienza, ai suoi pazienti e alla ricerca, Nobili era un luminare di fama internazionale, oltre alla ricerca e al lavoro in corsia, si dedicava anche all'insegnamento come docente nel corso di Specializzazione in Pediatria al Policlinico Umberto I. Centinaia i ricordi affettuosi di chi lo ha conosciuto, tra cui tantissimi tantissimi suoi ex pazienti o genitori di questi. Ne emerge non solo uno scienziato rigoroso e appassionato, ma anche un medico dalla grande umanità, una perdita per la comunità scientifica e per i tanti amici.

Valerio Nobili: il ricordo di genitori e pazienti

Questo il ricordo ad esempio di Fabio, genitori di un paziente del medico scomparso: "Non ci sono parole hai visitato mio figlio martedì hai scherzato hai detto delle stupende parole non ho più il coraggio di pensare che nn ci sei più". Commuoventi le parole di Rita per il medico che aveva seguito il suo bambino dandogli una nuova speranza:  "Avevo promesso a mio figlio che un giorno lo avrei portato a Roma a conoscere la persona che aveva dato un nome alla sua malattia… che lo aveva salvato e curato per ben 6 anni. Purtroppo questo non sarà possibile. Oltre ad essere un grande medico era un uomo umilissimo e simpatico". Decine le testimonianze di questo tenore che restituiscono

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