Nuovo arresto per il braccio destro di Diabolik: dall’Olanda un fiume di cocaina su auto modificate
Fabrizio Fabietti, braccio destro di Fabrizio Piscitelli, il narcos e capo ultras della Lazio assassinato lo scorso 7 agosto, è stato raggiunto da un nuovo mandato di arresto per spaccio di droga. L'uomo si trovava già in carcere con la stessa accusa dallo scorso novembre quando, insieme ad altre 51 persone, è stato arrestato nell'ambito della maxi operazione Grande Raccordo Criminale. Un'operazione che ha scoperchiato il vaso di Pandora sulla vendita e sullo spaccio di cocaina nella città di Roma, completamente in mano a Fabietti e Piscitelli, che acquistavano la droga da tutti i gruppi criminali operativi in città. L'arresto di questa mattina è stato eseguito questa mattina dai poliziotti della Squadra Mobile di Roma ed è considerato un seguito dell'operazione ‘Aquila Nera' che aveva bloccato ad agosto scorso un traffico di cocaina proveniente dall'Olanda. Nell'ambito di questa operazione, erano stati arrestati diversi soggetti di nazionalità albanese.
L'ordinanza cautelare in carcere ha raggiunto anche Fabrizio Borghi, Christian Testi e Luciano Russo e il cittadino albanese Alvaro Vyshka, tutti già noti alle forze dell'ordine "per associazione a delinquere finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi alterate e ricettazione". Il gruppo aveva una flotta di mezzi modificati opportunamente per trasportare la droga e le armi per viaggiare "sicuri". "Le indagini prendono spunto dai precedenti arresti di nove albanesi e italiani. Dopo l'arresto del capo dell'organizzazione in Italia Lulzim Daiu, un suo stretto collaboratore, Artan Monari, con la complicità di Vyshka, aveva assunto la conduzione delle attività illecite entrando direttamente in contatto con i fornitori del primo in Olanda ed organizzando numerose importazioni di cocaina che veniva ceduta agli acquirenti italiani", si legge in una nota.
Fabrizio Fabietti era, insieme a Diabolik, a capo di un'organizzazione di narcotrafficanti che riforniva tutta Roma di hashish e cocaina. Secondo l'accusa, i due insieme avrebbero movimentato 250 chili di cocaina e 4.250 chili di hashish per un "valore complessivo stimato al dettaglio" di circa "120 milioni di euro" in soli undici mesi. L'associazione poteva contare su un flusso costante di droga proveniente dal Sud America e dal Nord Africa. La cocaina e l'hashish erano poi smerciate in tutta Roma, e gli affari erano garantiti da una banda di picchiatori al soldo di Fabietti e Piscitelli. Camorra, ‘ndrangheta, mafia albanese: finché i soldi giravano, la pax mafiosa era garantita. Qualcosa però alla fine si è rotto, Diabolik è stato ucciso e Fabietti ha innalzato le misure di sicurezza intorno a sé per proteggersi. A oggi, l'assassino di Diabolik ha ancora un nome e gli investigatori mantengono il massimo riserbo sulle indagini.