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Parlano i macchinisti: “Ma quale assenteisti, ci hanno chiesto il 29 di fare lo straordinario”

Polemiche per i ritardi e i disagi sulle linee della metropolitana di Roma la notte di Capodanno: solo 7 macchinisti su 24 accettano di coprire il turno straordinario. L’assessore Improta attacca i lavoratori: “Minoranza di irresponsabili”. Ma gli autisti interpellati da Fanpage rispondono per le rime: “Non eravamo obbligati a fare gli straordinari, la colpa è dell’azienda”.
A cura di Valerio Renzi
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Non solo lo sciopero bianco dei vigili urbani con annesse polemiche (stamattina su Twitter è intervenuto anche il premier Matteo Renzi), anche Atac nella bufera per l'assenteismo dei dipendenti che ha portato gravi disagi agli spostamenti di romani e turisti la notte di San Silvestro, costringendoli ad aspettare anche mezz'ora un convoglio della linea A della metropolitana. La ragione? Solo  7 macchinisti, sui 24 che servivano a coprire il turno hanno accettato di fare lo straordinario dalle 23.20 alle 2.30, così che Atac già comunicava su Twitter poco dopo le 19.00: "Metro A-B-B1 attive sino ore 2.30; dalle 23.30 in base disponibilità personale viaggiante frequenza può raggiungere i 30 minuti". Secondo quanto riferito dall'azienda invece "non si sarebbero registrati invece disservizi ne' sulla linea B, ne' sulla B1".

L'assessore Improta: "Minoranza addetti irresponsabili"

Ad andare su tutte le furie è l'assessore ai Trasporti di Roma Capitale Guido Improta che se la prende con i macchinisti. "In un momento in cui l’Amministrazione Capitolina è protesa in uno sforzo senza precedenti – ha dichiarato Improta – per assicurare il risanamento economico-finanziario di Atac e in cui il Cda dell’Azienda ha appena varato un piano industriale basato sui costi standard, e non più sulla spesa storica, funzionale a far raggiungere entro il 2017 l’equilibrio economico e il rilancio industriale di Atac, non sarà una minoranza di addetti irresponsabili a mettere a rischio 11 mila posti di lavoro e soprattutto l’esigenza ormai ineludibile che Roma abbia un trasporto in grado di accompagnare la ripresa economica della Capitale".

"Nelle prossime ore pertanto – prosegue Improta – oltre che accertare le motivazioni per le quali su un bacino di 150 macchinisti abbiano dato la loro disponibilità ad operare la notte di Capodanno solo in 7, chiederò all’Amministratore Delegato di Atac, Danilo Broggi, di porre in essere ogni iniziativa per sradicare una mentalità lontana dalla logica di servizio che deve caratterizzare chi lavora in un’azienda municipalizzata".

Parlano i macchinisti: "L'azienda si è mossa in ritardo"

Ma come è andata davvero questa vicenda? Abbiamo provato a ricostruirlo con l'aiuto di un macchinista che ci ha raccontato per filo e per segno la trattativa tra i lavoratori e l'azienda. "La prima riunione tra le Rsu e l'azienda con oggetto la notte di Capodanno si è tenuta il 23 dicembre sera, come di consueto l'azienda si è mossa in ritardo – ricostruisce il macchinista – Atac ci proponeva di prolungare obbligatoriamente il turno a 9 ore, per di più con un compenso di 50 euro inferiore a quello dello scorso anno. Legittimamente i nostri rappresentati hanno rifiutato". Ma allora cosa è accaduto dopo? "Invece di rincontrare le Rsu l'azienda ha firmato un accordo direttamente con lo Scua, la segreteria delle Rsu aziendali, una figura anomale che esiste solo in Atac e che di certo non rappresenta autisti e macchinisti". Questo avveniva il 28 dicembre, così solo il giorno successivo, ad appena 48 ore dal Capodanno, i macchinisti hanno appreso degli straordinari di San Silvestro.

"Come se non bastasse – aggiunge il macchinista – avevamo chiesto maggiore sicurezza all'azienda, soprattutto per chi opera in stazione ai tornelli, perché la notte di Capodanno c'è tanta gente su di giri. Anche su questo l'Atac non è stata disponibile: che si aspettavano che accettassimo di lavorare a qualsiasi condizione? Molti agenti di stazione ancora non hanno preso l'indennità del Capodanno dell'anno scorso, che vogliono farci lavorare anche gratis?"

A rispondere per le rime all'assessore anche un altro lavoratore di Atac, che difende i colleghi che hanno deciso di non fare gli straordinari a Capodanno. Carlo (un nome di fantasia), non ha mai fatto attività sindacale e non è neanche uno di quelli che sciopera ogni volta viene proclamata un'agitazione, perché spiega "scioperare costa caro e già di soldi ne guadagnamo pochi". L'autista, che ha accettato di parlare con Fanpage, non è in servizio sulla metropolitana ma sui mezzi di superficie, ma poco cambia: "Stanno mettendo in croce i colleghi che non hanno voluto fare gli straordinari fino alle due e mezza di notte, ma non è scritto da nessuna parte che dovevano accettare. Facciamo turni massacranti e siamo perennemente sotto organico, capire come garantire il servizio è compito dell'azienda non dei lavoratori che possono scegliere singolarmente se accettare o meno di fare gli straordinari".

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