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Covid 19

Nemi, casi di Covid nella casa di cura Villa delle Querce: “Azioni azienda tardive e insufficienti”

Se nel Lazio la pandemia da coronavirus è stata tenuta sotto controllo, lo stesso non si può dire per le strutture sanitarie, diventate spesso dei veri e propri cluster con centinaia di contagi. In molti casi le Asl sono subentrate nella gestione dell’emergenza. E in altri, i lavoratori chiedono maggiore tutela e sicurezza.
A cura di Natascia Grbic
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"È dall'inizio dell'emergenza che denunciamo provvedimenti inadeguati nella casa di cura Villa delle Querce. Abbiamo chiesto alla POLIGEST S.p.A. (Società proprietaria della Casa di Cura ‘Villa delle Querce' di Nemi, N.d.R.) che gli operatori fossero dotati di mascherine e dispositivi di protezione individuale, che fossero definite regole chiare nell'uso degli spogliatoi, dove gli operatori entrano e si cambiano insieme. Abbiamo chiesto di fare attenzione alla mensa, dove i lavoratori mangiano gomito a gomito in un ambiente molto piccolo. Abbiamo chiesto ovviamente i tamponi. Invece, solo silenzio: su tutto o quasi l'azienda si è mossa tardivamente". A parlare a Fanpage.it è Tiziano Trobia, del sindacato Clap – Camere del lavoro autonomo e precario. Sin dai primi giorni in cui il coronavirus è entrato nelle strutture sanitarie del paese, le Clap hanno iniziato a chiedere alla direzione della casa di cura di Nemi di fare tutto il necessario per evitare il peggio. A poco più di un mese di distanza, i contagi hanno cominciato a salire. "Ma potrebbero essere di più di quelli ufficiali – continua Tiziano – E ancora non si è fatto abbastanza per limitarli".

Mascherine insufficienti

All'interno di Villa delle Querce sono ricoverati soggetti a rischio: sono oltre 100, infatti, i posti in Rsa. E anche se a questo punto della pandemia la direzione sanitaria ha preso provvedimenti, potrebbero non essere ancora adeguati per arrestare il virus. "Hanno distribuito le mascherine, solo una per turno e solo agli operatori sanitari – continua Trobia – Calcolando che questo dispositivo è efficace per massimo tre ore, e che ai pazienti non sono stati date, è chiaro come il provvedimento sia carente". All'interno della casa di cura Villa delle Querce non vi è solo personale assunto dall'azienda: ci sono anche tanti precari, lavoratori a partiva Iva. "Molti autonomi – formalmente tali, nella sostanza dipendenti – stanno lavorando con una mobilità continua, coprono tutti i buchi e passano da un reparto all'altro. Anche in quelli di lunga degenza, dove ci sono stati i casi accertati di coronavirus".

"Non c'è comunicazione né linee guida"

Anche dopo che sono stati riscontrati positivi al Covid-19 all'interno della struttura, i lavoratori hanno ricevuto dall'azienda confuse linee guida sui comportamenti da adottare. "Le risposte della POLIGEST S.p.A sono state sin da subito tardive e insufficienti. Non c'è alcun livello di comunicazione con i lavoratori. Chiediamo che tutti siano sottoposti a tampone e che i controlli siano adeguati al fatto che la struttura ospita persone fragili, che non devono essere in alcun modo contagiate".

Istituito Covid Hospital a Genzano

Il territorio della Asl Roma 6 è tra i più colpiti del Lazio dall'emergenza coronavirus. Solo oggi sono stati registrati 121 nuovi casi, la maggior parte dei quali legati alla casa di cura San Raffaele a Rocca di Papa. La Regione Lazio ha disposto un cordone sanitario intorno alla struttura: nessuno può entrare o uscire, operatori e pazienti sono stati messi in quarantena dopo il boom di casi di coronavirus. A fine di gestire la pandemia in corso nel territorio, il direttore generale della Asl Roma 6 ha comunicato la riconversione dell'ex ospedale di Genzano in Struttura pubblica sanitari assistita (Rsa) per anziani Covid positivi. Saranno 40 i posti letto messi a disposizione delle persone contagiate.

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