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Covid 19

Valeriani: “43 milioni per aiutare le famiglie con l’affitto, basterà un’autocertificazione”

Precari, disoccupati, sotto-occupati, lavoratori a nero: sono tantissime le persone che a causa dell’emergenza coronavirus si trovano in difficoltà economica. C’è una spesa che incide più di tutte sul bilancio delle famiglie: l’affitto. La Regione Lazio ha stanziato 43 milioni di euro a sostegno delle persone che non riescono più a pagarlo o sono in difficoltà a causa dell’epidemia. L’assessore Massimiliano Valeriani ha spiegato a Fanpage.it come funzionerà.
A cura di Natascia Grbic
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La Regione Lazio ha presentato un piano di aiuti economici alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Le misure adottate per impedire la propagazione del coronavirus hanno innescato una crisi sociale ed economica di cui vedere le conseguenze a lungo termine è ancora difficile. L'emergenza sanitaria si è tradotta dopo un mese di lockdown in emergenza sociale.

Assessore Valeriani, la Regione Lazio si appresta a varare un provvedimento importante per il sostegno all'affitto. 43 milioni in tutto. Chi avrà diritto ad accedervi?

Si tratta di una manovra molto consistente composta da due provvedimenti: il primo, già pubblicato dalla Regione Lazio, è un aiuto a chi è in difficoltà con le locazioni e consiste nel sostegno all'affitto per tutti coloro che sono al di sotto di una soglia di reddito di 14mila euro. Il provvedimento è finalizzato per i Comuni, a cui trasferiremo immediatamente 21 milioni di euro: saranno poi loro a erogare le risorse alle persone in graduatoria. Il secondo provvedimento, di 22 milioni di euro, è composto dalle risorse che la Regione mette a disposizione dei Comuni per tutti coloro che hanno un problema determinato dalla crisi scaturita dal Covid-19. Tutti coloro che autocertificano che hanno avuto una contrazione del reddito del 50% negli ultimi tre mesi hanno diritto a un contributo fino al 40% per l'affitto per i prossimi tre mesi. Il 55% di questi 22 milioni andranno a Roma, il resto alle altre province del Lazio.

Come si potrà accedere alla misura e come garantirete l'arrivo del sostegno economico in tempi celeri alle famiglie?

Noi trasferiamo le risorse ai Comuni: saranno poi loro, attraverso procedure amministrative, a dover individuare le persone che si autocertificano. Nel primo provvedimento c'è un bando con le graduatorie già pubblicate, nel secondo c'è un'autocertificazione per i comuni che si dovranno preoccupare di raccogliere le domande che arrivano ai servizi sociali ed erogare celermente i fondi.

Lavoratori in nero e a chiamata, precari e sotto occupati. Più di tutti sono loro a soffrire la crisi economica innescata dall'epidemia. In mancanza di uno strumento di welfare universale come si sta muovendo la regione per "non lasciare indietro nessuno"?

In queste settimane difficili siamo un ente che ha messo sul tappeto quasi 2 miliardi di euro di risorse per fronteggiare quest'emergenza straordinaria. Abbiamo messo in campo diversi strumenti, a cominciare dalla collocazione di risorse aggiuntive a quelle stanziate dal Governo per il buono spesa che serve per acquistare medicinali e beni alimentari per famiglie. Abbiamo messo in campo strumenti enormi di sostegno alle imprese e alle attività commerciali. Ovviamente sono misure che si affiancano e si aggiungono a quelle dello Stato. Davanti a una situazione così drammatica e difficile, come quella determinata dal Covid, sicuramente le risorse e gli strumenti non sono mai sufficienti. Però finora noi abbiamo fatto credo un ottimo lavoro senza banalizzare un elemento centrale ossia che, a differenza degli altri territori, il sistema sanitario nel Lazio ha retto molto di più all'onda di questa epidemia gigantesca.

Per quanto riguarda gli inquilini delle case popolari, quali azioni di sostegno specifiche?

La Regione in collaborazione con Ater, ha attivato un numero di telefono per gli inquilini delle case popolari, in particolare i più anziani e fragili, per ricevere la spesa a domicilio. Abbiamo proceduto anche con azioni di altro tipo: nel Lazio, pur non essendo obbligati, abbiamo sanificato tutti i complessi Ater della regione, a Roma addirittura due volte. Aree comuni, scale, ascensori, androni. Lo abbiamo fatto per fare arrivare la nostra vicinanza a tutti gli utenti, ma anche per far capire la difficoltà di questo periodo e convincere le persone a rimanere a casa.

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