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Muore per una caduta in corsia dopo un trapianto di cuore: infermiera a processo

Una rovinosa caduta all’ospedale San Camillo di Roma dopo mesi di degenza e poi il coma e la morte. Patrizia Moneti era sopravvissuta al trapianto di cuore ma è morta dopo aver sbattuto la testa scendendo dalla barella. A processo per omicidio colposo un’infermiera.
A cura di Valerio Renzi
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Un'infermiera di 43 anni dell'ospedale San Camillo di Roma, rischia ora il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per la morte di Patrizia Moneti, 49 anni originaria del viterbese, ricoverata nel nosocomio della capitale per un trapianto di cuore. La donna è deceduta il 28 marzo del 2015 dopo una rovinosa caduta in corsia, proprio quando stava per essere dimessa dopo aver subito un trapianto di cuore.

Accusata per la morte proprio l'infermiera, considerata responsabile della caduta messa direttamente in collegamento con la morte della donna dagli esami autoptici, ma è al vaglio anche la posizione di altre persone: se la tac fosse stata fatta prima, e non dopo otto ore, forse la donna si sarebbe salvata. La tac infatti ha subito evidenziato un grosso ematoma alla testa, ma quando è stata operata era ormai troppo tardi e Patrizia Moneti si è spenta dopo due settimane di coma. Nel processo si sono costituiti come parti civili il figlio della donna, Francesco Piana, il marito e i due fratelli. A rappresentarli il legale Samuele De Santis.

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