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Il caso Maria Sestina Arcuri

Morte di Sestina Arcuri, ricorso in Cassazione contro l’arresto del fidanzato Andrea Landolfi

L’avvocato di Andrea Landolfi, indagato per omicidio per la morte della fidanzata Maria Sestina Arcuri avvenuta a Ronciglione in provincia di Viterbo, ha presentato il ricorso in Cassazione, contro l’ordinanza d’arresto del trentenne disposta Tribunale del Riesame di Roma, che ha accolto l’appello avanzato dalla Procura di Viterbo.
A cura di Alessia Rabbai
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Ricorso in Cassazione contro l'ordinanza d'arresto di Andrea Landolfi, il fidanzato di Maria Sestina Arcuri indagato per l'omicidio della 26enne di Nocara, morta il 4 febbraio scorso a seguito di una caduta nella casa della nonna del compagno in via Papirio Serangeli a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Il legale della difesa, Luca Cococcia questa mattina ha depositato la documentazione presso la Cancelleria del Tribunale della Libertà a Roma. "Ho rilevato dei vizi di legge, in quanto la Cassazione è deputata a verificare se sia stata rispettata la legge processuale, se ci siano stati problemi in ordine alla contraddittorietà della motivazione o carenze motivazionali – ha spiegato l'avvocato contattato da Fanpage – Ho evidenziato alla Cassazione quattro motivi per i quali chiedere ricorso". E ha aggiunto: "Il più rilevante è quello relativo all'attività svolta sul minore, riguardo a violazioni di legge sull'esame così come è stato svolto dalla Procura".

Il figlio di Andrea Landolfi: "Papà ha lanciato Sestina dalle scale"

Gli inquirenti che indagano sulla morte di Sestina, hanno ascoltato il figlio di cinque anni del fidanzato, in un'audizione protetta. "Papà l'ha lanciata dalle scale" queste le parole del bambino, che avrebbe assistito a quanto accaduto durante la notte dei drammatici fatti. I giudici del Riesame hanno ritenuto attendibile il racconto del piccolo, mentre sostengono che Mirella Iezzi, la nonna di Andrea, "mente su tutta la linea" e come il nipote, non racconterebbe la verità sulla dinamica della caduta della coppia. Per questo hanno ritenuto opportuna la richiesta d'arresto avanzata dal sostituto procuratore di Viterbo Franco Pacifici, decisione che ha capovolto completamente l'ordinanza di rigetto da parte del giudice delle indagini preliminari, accogliendo l'appello depositato dalla Procura.

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