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Morte di Aurora Grazini, solidarietà per il medico indagato: sui social l’hashtag #iostoconlui

Un hashtag in segno di solidarietà per Daniele Angelini, il primario del pronto soccorso dell’ospedale Belcolle di Viterbo, indagato per omicidio colposo e sottoposto a linciaggio mediatico dopo la morte della sedicenne Aurora Grazini. #iostoconlui è il messaggio condiviso da colleghi, tirocinanti e amici che chiariscono: “Atto dovuto per consentire le indagini”.
A cura di Alessia Rabbai
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Aurora Grazini
Aurora Grazini

La morte della sedicenne Aurora Grazini ha scosso l'opinione pubblica per la scomparsa improvvisa di una ragazza in giovane età. Daniele Angelini, il primario del pronto soccorso dell'ospedale Belcolle di Viterbo è tra gli indagati per omicidio colposo, un atto dovuto, per permettere ai carabinieri e alla Procura della Repubblica di Viterbo di svolgere le indagini per fare chiarezza sulle cause che hanno provocato il decesso. E mentre sui social network è iniziato il linciaggio nei confronti del medico, i colleghi hanno lanciato l'hashtag #iostoconlui, condiviso da tanti utenti, in segno di solidarietà. “Contro ogni gogna mediatica, perché siamo medici e non delinquenti” per chiarire che quello notificato nei confronti di Angelini è un avviso di garanzia, prassi per consentire le indagini e che non ci sono indizi di colpevolezza contro di lui. "Nessuno sa quali siano state le cause della morte della ragazza. Una tragedia a prescindere da tutto. Provo rispetto per la famiglia. Per il dolore che nessuno saprà mai consolare e giustifico ogni sfogo e ogni dichiarazione. Ma penso anche al primario dell’ospedale. Al professionista e all’uomo. Sono certa che abbia fatto tutto quanto fosse nelle sue possibilità. E non lo credo perché io lo conosca. Non lo credo perché ero là. Lo credo perché esiste la professionalità e la preparazione. Lo credo perché ho rispetto profondo per le persone. Lo credo perché non ho prova del contrario" si legge nel post condiviso sui social network.

Si attendono i risultati dell'autopsia

La Procura ha disposto l'autopsia sulla salma della giovane, svolta dal medico legale lo scorso martedì, ora i familiari attendono i risultati che serviranno a fare chiarezza sulle cause che hanno provocato il decesso. Ciò che vogliono capire gli inquirenti che indagano sul caso, è se a uccidere Aurora sia stato un malore improvviso e imprevedibile, o se sussistano eventuali negligenze da parte del personale sanitario che si è occupato di lei al pronto soccorso del nosocomio del Viterbese. Il medico che ha visitato la sedicenne ha infatti deciso di non ricoverarla ma di dimetterla, somministrandole 15 gocce di En, un ansiolitico. Da capire se sia stato tralasciato qualcosa che avrebbe permesso alla giovane di salvarsi.

La morte di Aurora Grazini

Aurora è morta dopo essere stata dimessa dall'ospedale Belcolle di Viterbo, trovata senza vita dai genitori nel letto di casa a Montefiascone, in provincia di Viterbo. Ad accompagnarla in ospedale è stata la mamma, perché da giorni la sedicenne stava poco bene. Al pronto soccorso le hanno refertato uno stato ansioso e prescritto una visita psicologica. Poi il decesso, avvenuto nella villetta dei genitori. Inutile l'intervento del personale sanitario del 118 arrivato in ambulanza a sirene spiegate per soccorrerla, per la giovane non c'è stato purtroppo nulla da fare.

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