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Montezemolo: “Rammarico per le Olimpiadi a Roma. Umiliante oggi vedere il degrado della città”

Il commento di Luca Cordero di Montezemolo dopo l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina: “È umiliante vedere una città come Milano, che peraltro ha già fatto grandi passi grazie all’Expo e non solo all’Expo, che ha lottato e gioito, e vedere come una città ridotta peggio del Terzo Mondo abbia detto di no di fronte al degrado in cui versa”.
A cura di Enrico Tata
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Luca Cordero di Montezemolo
Luca Cordero di Montezemolo

Luca Cordero di Montezemolo, membro della delegazione della candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026, ha espresso rammarico per la scelta dell'amministrazione capitolina di ritirare la candidatura della Capitale alle Olimpiadi estive del 2024, assegnati in seguito a Parigi.  "Rammarico è dire poco. Oggi è umiliante vedere il degrado da città del Terzo Mondo in cui versa Roma", ha detto Montezemolo oggi in seguito all'assegnazione a Milano-Cortina dei giochi invernali. "È umiliante vedere una città come Milano, che peraltro ha già fatto grandi passi grazie all'Expo e non solo all'Expo, che ha lottato e gioito, e vedere come una città ridotta peggio del Terzo Mondo abbia detto di no di fronte al degrado in cui versa. Con i soldi che sarebbero arrivati avremmo avuto meno buche, meno alberi che cadono, meno autobus che si incendiano, meno sporcizia", ha aggiunto l'ex presidente della Ferrari.

La sindaca Raggi ritirò ufficialmente la candidatura di Roma per le Olimpiadi estive del 2024 il 21 settembre 2016 motivando il no con queste parole: "È da irresponsabili dire di si alla candidatura. Non abbiamo mai cambiato idea, anzi l'abbiamo rafforzata. Ci si chiede di assumere altri debiti per i romani e noi non ce la sentiamo. No alle Olimpiadi del mattone, assolutamente no". In un libro l'esponente del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha raccontato così il suo parere contrario alle Olimpiadi: "Ero estremamente contrario, ma non ero sicuro che i romani la pensassero come me. In quei giorni mi domandavo se fare un referendum cittadino e proporlo durante le due settimane precedenti il ballottaggio non fosse una soluzione più morbida rispetto a un ‘no’ secco. Decisi di telefonare a Massimo, il mio meccanico, e gli chiesi di radunare un po’ di amici perché, gli dissi scherzando (ma neppure troppo), ‘dovevamo prendere una decisione politica’". Le loro risposte furono molto aspre, e non posso riportare le parole esatte per evitare querele. A ogni modo uscii dall’officina, dal mio ‘soviet’ personale tra bulloni, pezzi di ricambio e olio, e mandai un messaggio a Virginia: ‘Sulle Olimpiadi nessuna esitazione, linea durissima. La stragrande maggioranza dei romani sta dalla nostra parte". Una storia che evidentemente Montezemolo non ricorda o non ha mai letto, perché a domanda precisa, oggi ha risposto: "Cosa dice il meccanico di diBattista? di Battista chi e'? Non so chi sia".

Giovanni Caudo, l'assessore all'Urbanistica della giunta dell'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, ricorda i giorni in cui stava preparando il dossier olimpico da presentare a una riunione del CIO: " Una proposta che raccoglieva l'eredità del villaggio olimpico del 1960 e lo estendeva verso nord, tra la Flaminia e la Salaria, recuperando tutte aree già urbanizzate, in parte dismesse, molte pubbliche. L'eredità di Roma 2024 sarebbe stato un grande parco fluviale, estensione di villa Ada fino al Gra, un ambiente naturale recuperato per attività all'aperto, spettacoli, arene per concerti, sport en plain air e poi la città della giustizia ottenuta riadattando gli alloggi usati dagli atleti. Non era un sogno, era un progetto ambizioso così come dev'essere per una città come Roma. Poche settimane dopo il sindaco Ignazio Marino veniva dimissionato. Oggi la sindaca si congratula con Milano e Cortina, e quel sogno non è stato sostituito da altri sogni ma da veri e propri incubi, la città di Roma non è mai stata così depressa e priva di idee".

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