Michela Di Pompeo, la confessione del compagno: “Ho letto sms dell’ex e l’ho uccisa con un peso”
Dopo avere ucciso la compagna Michela Di Pompeo, insegnante di 47 anni, all'interno dell'appartamento dove convivevano in vicolo del Babuino nel centro di Roma, si è consegnato ai carabinieri nella mattinata del 1 maggio. Francesco Carrieri, 55 anni di mestiere dirigente di banca, ha raccontato al pm Pantaleo Polifemo esattamente quello che aveva già spiegato ai militari: dopo aver letto un sms di un ex fidanzato di Michela l'ha uccisa mentre si trovava inerme nel letto. Subito dopo, attorno alle 5.45, ha citofonato in caserma.
Gli studenti di Michela: "In classe contro la violenza sulle donne"
Entrambi con relazioni importanti alle spalle e due figli ormai grandi, Michela e Francesco convivevano da circa un anno . Una relazione adulta, tra due persone libere e autosufficienti. Un delitto scaturito non in un contesto di marginalità sociale e di mancanza di scelte, ma al contrario in una coppia istruita e benestante. Ma la violenza contro le donne, l'ossessione per il possesso degli uomini, non ha classe sociale. In una lunga lettera lasciata sotto l'abitazione, tra biglietti e fiori gli studenti di Michela, raccontano come in classe parlasse della violenza maschile, della necessità di libertà e parità di diritti delle donne.
Francesco Carrieri: "Soffro di depressione, mi voleva lasciare"
Francesco Carrieri ha raccontato agli inquirenti di soffrire di depressione, di aver tentato di togliersi la vita e di assumere farmaci. Per questo non voleva accettare che Michela avesse deciso di lasciarlo. A scatenare la violenza sarebbe stato quell'sms rubato dal telefonino mentre la donna dormiva, in cui Michela spiegava all'ex fidanzato di voler lasciare Francesco. A quel punto la donna non ha avuto neanche modo di difendersi: Carrieri ha raccontato di aver preso un peso da palestra e di averla colpita fino a lasciarla senza vita nel letto.