Metro di Roma, donna morta sui binari a Lepanto: “Adji aveva problemi agli occhi, vedeva male”
"Aveva problemi agli occhi, non ci vedeva bene". Sono le parole di un caro amico di Adji Rokhaya Wagne, la donna senegalese di circa quarantanni morta sui binari della metro alla fermata Lepanto di Roma, intorno alle ore 11 di ieri, giovedì 30 maggio. Un tragico incidente, Adji è scivolata all'improvviso, precipitando dalla banchina e restando intrappolata sulle rotaie. Sono state le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e passate al vaglio da Polizia e carabinieri a far escludere l'ipotesi, per la quale si protendeva in un primissimo momento, che la donna avesse compito un gesto volontario, suicidandosi sotto al convoglio. Dalle registrazioni è emerso invece con chiarezza come la donna sia caduta inavvertitamente proprio mentre il treno stava entrando in stazione e come abbia tentato di risalire sulla banchina, senza però purtroppo riuscirci. I rilievi scientifici e gli accertamenti sono durati diverse ore, durante le quali un'ampia tratta della metropolitana è rimasta temporaneamente chiusa, poi, la salma è stata rimossa e portata in obitorio. Per la morte della donna la procura indaga per omicidio colposo.
Donna morta sui binari della metro: la disperazione degli amici
La morte di Adji Rokhaya Wagne ha scosso il quartiere Prati. Appresa la notizia dei drammatici fatti, tantissime persone si sono radunate davanti agli accessi per la stazione della metro a Lepanto, al di là delle transenne poste dalle forze dell'ordine. Sul posto presto sono arrivati alcuni familiari e gli amici di Adji, che sono stati colti da una grande disperazione, per la perdita improvvisa e del tutto inaspettata di una donna come lei, sempre sorridente, che trasmetteva gioia di vivere e positività. "Era diretta dal suo avvocato, doveva scendere a Termini" ha spiegato molto scosso un amico della vittima, ricostruendo quella che sarebbe dovuta essere la sua mattinata, prima della tragedia. Adji era a Roma da cinque anni e faceva l'ambulante. Lascia una figlia di 23 anni e la sua comunità senegalese, alla quale era molto legata.