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Il mercato di Natale a Piazza Navona rischia di saltare, braccio di ferro tra comune e ambulanti

Dopo la decisione del I Municipio di ridurre da 115 a 72 le licenze per il tradizionale mercato di Natale a Piazza Navona, gli ambulanti minacciano di far saltare una delle tradizioni natalizie della Capitale. Ma l’assessore al Commercio Eleonori non fa marcia indietro: “Se gli operatori non ritireranno le licenze, si valuterà l’ipotesi di organizzare altri spazi non commerciali, ma dedicati ai bambini”.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo le proteste e il boicottaggio degli ambulanti, continua il braccio di ferro tra comune e commercianti sulle regole del tradizionale mercato di Natale a Piazza Navona. Non demorde soprattutto l'assessore al Commercio Marta Leonori che annuncia: "Se gli operatori non ritireranno le licenze, si valuterà l'ipotesi di organizzare altri spazi non commerciali, ma dedicati ai bambini", in particolare per l'irrinunciabile festa della Befana in piazza. La rivolta degli ambulanti era iniziata dalla decisione del Municipio I di ridurre le postazioni da 115 a 72.

Così, se nessuno si presenterà entro la giornata di oggi a ritirare la concessione, una cosa è certa per la Leonori, la festa si farà lo stesso con le bancarelle o senza. "Se nessuno dovesse ritirare il titolo- ha l'assessore all'agenzia Dire- il municipio, con l'assessorato a fianco, troverà un'altra modalità per fare una festa incentrata sui bambini, non necessariamente commerciale. Il fatto che ci sia la giostra, gli spettacoli viaggianti e il presepe è già un segnale di festa. Vedremo se affidare questi spazi alle onlus".

L'assessore Elenori: "Non accettiamo diktat"

Leonori torna poi a stigmatizzare le proteste dei commercianti: "Lunedì sono scesi in piazza gli operatori che hanno ritenuto di non ritirare le licenze dietro lo slogan "O tutti o nessuno'. Ma l'amministrazione ha deciso di fare questo nuovo bando che si attendeva da circa dieci anni e andrà avanti sulla propria strada. Non si può cedere ai diktat. La loro scelta è stata di non prendere nessun titolo, forse pensando che facessimo un passo indietro. Ma era stato chiaro fin dall'inizio che avremmo tenuto ferma la nostra decisione. Il fatto che l'amministrazione possa indire una gara e stabilire come si svolgano le manifestazioni è un iter che va rispettato".

L'assessore non ha paura dei ricorsi al Tar e parla di un atteggiamento "degli operatori che a tratti è sembrato un ricatto nei confronti dell'amministrazione", continuando a difendere una scelta "coraggiosa" da parte del municipio che ha deciso per un bando che "non solo riduce le attività, ma rimette mano alla tipologia di merce che veniva venduta in quella fiera e che negli anni forse era anche cambiata, diventando troppo commerciale e poco incentrata sui bambini. Adesso – conclude Leonori- per noi l'importante è tenere la tradizione di una festa dedicata ai bambini e quindi dedicare la piazza proprio a loro".

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