Mercato della Befana è ancora scontro: la lobby dei Tredicine non vuole pagare costi della sicurezza
Non c'è pace per il tradizionale mercato della Befana di piazza Navona. Dopo il contestatissimo bando che ha visto il ritorno della così detta ‘lobby dei Tredicine', dal nome della famiglia di venditori ambulanti che si è nuovamente aggiudicata un gran numero di stalli, e dopo le dichiarazioni che potrebbero costare la poltrona all'assessore al Commercio Adriano Meloni, ora si rischia che la prevista partenza per l'8 dicembre per la festa dell'Immacolata sia posticipata.
Scontro mercatari-comuni sulla spesa per la sicurezza
Se da una parte permangono problemi e autorizzazione di natura tecnica che devono arrivare dagli uffici di Roma Capitale, dall'altra i mercatari continuano a voler rinegoziare le spese per la sicurezza che, secondo quanto scritto nero su bianco nel bando, sono a carico degli espositori. Così ieri si è tenuta un'animata riunione in Campidoglio, a cui l'assessore Meloni ha fatto solo un fugace passaggio, in cui gli operatori si sono confrontati con funzionari e uffici tecnici.
Per ora ancora fumata nera ma si è aperto uno spiraglio di dialogo dopo la completa chiusura degli scorsi giorni da parte dell'amministrazione: il piano per la sicurezza – e quindi il suo costo – potrebbe essere rivisto. A pagare sarebbero sempre gli operatori ma sborsando una cifra evidentemente minore, ma sempre che l'assenso arrivi dalla Prefettura a cui spetterà l'ultima parola.
Il Pd contro il M5s: "Chiariscano in commissione"
Intanto il Partito democratico gira il coltello nella piaga dello scontro interno al Movimento 5 stelle, vista l'assenza dell'assessore Meloni e del presidente della commissione Commercio, al centro dello scontro già citato, in commissione Trasparenza. “Come avevamo previsto, né l’assessore né il presidente Coia hanno avuto il coraggio di venire a chiarire in commissione trasparenza la scelta dei criteri di partecipazione e qualità per il bando relativo al mercato natalizio di piazza Navona. – incalza Marco Palumbo – Le loro posizioni così contrastanti mettono in luce proprio le ragioni delle nostre critiche. La maggioranza M5S è sempre più in confusione, la bufera scatenata dal metodo #coiadicine, descritto dall’assessore Meloni e gli operatori riottosi a pagare gli oneri per la sicurezza”.