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Opinioni

Meglio il McDonald’s che i ristoranti acchiappa-turisti e i negozi di cianfrusaglie

Da qualche giorno ha aperto il nuovo McDonald’s a Borgo Pio, lo storico rione a pochi passi da piazza San Pietro. In molti dicono: “E’ il simbolo del degrado del quartiere”. E’ davvero così?
A cura di Enrico Tata
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Souvenir di dubbio gusto, spesso illegali, negozi di cianfrusaglie e gadget del Papa, ristoranti e bar acchiappa-turisti, avvistamenti di topi e sporcizia per strada. Borgo Pio è anche questo. Lo storico rione romano che confina con lo Stato del Vaticano si sente minacciato ora dall'apertura di un nuovo fast food McDonald's, ma forse le priorità per la riqualificazione del quartiere dovrebbero essere altre. Contro il ristorante della catena sono scesi in piazza i comitati dei cittadini, i commercianti della zona, il Codacons, che ora presenterà ricorso chiedendo la revoca dell'autorizzazione, e addirittura un gruppetto di agguerriti cardinali, inquilini dello storico palazzo dove ha aperto il fast food. C'è chi lo definisce "il simbolo del degrado del quartiere" e chi, come il professor Asor Rosa, parla del nuovo McDonald's come "definitiva caduta del vivere sociale e civile in questa porzione particolarmente significativa del tessuto urbanistico romano". E ancora: "Il colpo di grazia che abbatte l'animale ferito".

Ma riflettiamo: è meglio un negozio di gadget e cianfrusaglie di plastica o un McDonald's? E' meglio un ristorante che spaccia cucina tipica o una catena di fast food che in qualche modo, anche se in piccola parte, certifica l'utilizzo di materie prime italiane? Tra l'altro non è il primo ristorante che apre a Roma: che dire, allora, di quello a pochi passi da piazza Navona e di quello dietro a Fontana di Trevi? No, davvero non è il McDonald's il simbolo del degrado del quartiere.

“Nelle aree tutelate come Borgo, riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco, è vietato trasferire una licenza di somministrazione da un locale di cucina tradizionale a uno di cucina straniera. Ed è notorio che McDonald's segue standard applicati universalmente in tutto il mondo”, questo è stato il punto contestato dai comitati di quartiere. Cioè il fatto che un fast food abbia sostituito un ristorante tipico. Anche se così fosse un fast food da solo, peraltro l'ennesimo in città, non basterebbe a rovinare la reputazione del rione, già rovinata dai molti ristoranti che promettono cucina italiana e che in realtà hanno l'unica funzione di spillare soldi ai turisti. Certo, si potrebbe dire: "E' la goccia che fa traboccare il vaso". La verità è che l'acqua nel vaso è fuoriuscita già a fiumi. A questo punto, meglio un McDonald's delle cianfrusaglie.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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