Matteo Barbieri morto dopo ore di agonia, i soccorritori non sono riusciti a trovarlo in tempo

Matteo Barbieri è morto dopo diverse ore di agonia. Sono le prime informazioni che si apprendono dal responso dell'autopsia disposta dalla Procura ed effettuata ieri mattina sul corpo del giovane. Secondo quanto riporta la testata Leggo, il diciannovenne ha riportato un trauma cranico alla testa "dopo il violento urto contro l'albero o una radice" ma non è morto sul colpo. Su questo particolare, il dottor Fabio De Giorgio, medico legale del policlinico Gemelli, che ha eseguito l’esame, non ha dubbi. Cadendo dalla moto il ragazzo è riuscito a togliersi il casco integrale da solo che è stato trovato accanto al suo corpo. Non è ancora stato reso noto quando verranno celebrati i funerali. Nei prossimi giorni, infatti, un genetista forense esaminerà i vestiti di Matteo per estrarre eventuali tracce di dna appartenenti ad altre persone ed un entomologo forense procederà all’ esame delle larve cadaveriche per stabilire il giorno e l’ ora esatta della morte. Sono in corso le indagini per far luce sulle dinamiche dell'accaduto, al momento non si esclude nessuna pista ma l'ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un incidente. Matteo sarebbe finito fuori strada mentre stava tornando a casa dopo il turno di lavoro all'altezza del chilometro 304 di via Braccianese, urtando violentemente contro un albero che si trova nella cunetta ricoperta dalla vegetazione al ciglio della strada. I poliziotti stanno cercando di capire da cosa sia stato provocato lo sbandamento: da un colpo di sonno, da un avaria della moto, da un malore o da uno scontro con un altro veicolo. I soccorritori non sono riusciti a trovarlo in tempo utile per poterlo salvare.
Dubbi sull'incidente
"È stato un incidente sì, ma si è proceduto male, per allontanamento volontario solo perché mio figlio era maggiorenne, ma Matteo non si sarebbe mai allontanato, non ne aveva motivo – ha detto la madre di Matteo al Messaggero – Poi ci sono stati problemi nelle ricerche ritardate e, successivamente, nel reperire tutti gli oggetti di mio figlio, trovati non dagli investigatori ma da mio padre o da amici sul posto". Il corpo senza vita del ragazzo è stato trovato dopo 9 giorni dal momento in cui non si sono più avute sue notizie. Ma la ricostruzione della dinamica non convince tutti. Mentre i genitori di Matteo aspettano con fiducia l'esito delle indagini, alcune persone, anche vicine alla vittima, si sono fatte una propria idea di quanto è successo e per molti qualcosa non torna. C'è chi nutre dei dubbi sull'ipotesi del semplice incidente, avvenuto su un tratto di strada senza buche, né radici, secondo i quali sarebbe difficile credere che Matteo abbia fatto tutto da solo. Magari qualcuno gli ha tagliato la strada, secondo la cosiddetta "teoria del gatto nero" che si sta diffondendo anche su Facebook, sotto ai post tante ipotesi e commenti di chi sta seguendo le informazioni che emergono poco a poco dalle indagini. Difficile credere che Matteo non poteva essere trovato: non era in una scarpata o in un canale ma in una cunetta ricoperta dalla vegetazione troppo cresciuta, al lato della strada. A pochissimi metri da lui, la mamma aveva appeso un volantino con la sua fotografia.