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Massimo Carminati questa mattina è al Tribunale di Roma per uno dei processi su Mafia Capitale

Massimo Carminati si è recato questa mattina a Piazzale Clodio al Tribunale di Roma dopo la scarcerazione avvenuta lo scorso martedì. Quello che è stato considerato il referente apicale di Mafia Capitale è tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia e ora si trova nella sua villa di Sacrofano con l’obbligo di dimora nel comune alla periferia Nord di Roma.
A cura di Redazione Roma
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Massimo Carminati oggi all'ingresso del Tribunale di Roma (Foto Fanpage.it)
Massimo Carminati oggi all'ingresso del Tribunale di Roma (Foto Fanpage.it)

Massimo Carminati è arrivato a sorpresa questa mattina al Tribunale di Roma a piazzale Clodio, entrando dall'ingresso riservato al pubblico. L'ex Nar ed ex Banda della Magliana, al centro del processo Mafia Capitale, è stato scarcerato lo scorso 16 giugno dal carcere di Oristano per decorrenza dei termini. Ora il ‘Cecato' è un uomo libero in attesa che la nuova sentenza di secondo grado ricalcoli le pene dopo la decisione dei giudici della Corte di Cassazione di far cadere l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Non sono note le ragioni che lo hanno portato questa mattina nella sede del tribunale e della procura. Una scarcerazione che, nonostante appaia inappuntabile dal punto di vista del diritto e delle garanzie dell'imputato, non ha mancato di sollevare polemiche tanto che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha annunciato l'invio degli ispettori. Da quanto si apprende si trova in aula per uno dei filoni secondari di Mafia Capitale.

Massimo Carminati è tornato in libertà per decorrenza dei termini

Carminati è tornato in libertà dopo aver scontato 5 anni e 7 mesi, gran parte dei quali in un regime di carcere duro e di 41 bis (quello riservato a terroristi e boss mafiosi). In attesa di sentenza definitiva, senza più l'aggravante del 416 bis, è potuto così tornare a casa. Arrestato il 4 dicembre del 2014 assieme a Salvatore Buzzi politici, criminali e imprenditori nell'ambito dell'inchiesta Mondo di Mezzo. Carminati è stato considerato dalla Procura di Roma la figura apicale dell'organizzazione il cui principale obiettivo era la corruzione di politici e funzionari per accaparrarsi appalti e risorse pubbliche, operando grazie alla rete di cooperative il cui presidente era Salvatore Buzzi.

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