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Marra ha fornito a Virginia Raggi un dossier contro il concorrente Marcello De Vito?

Secondo la deposizione della deputata del M5s Roberta Lombardi, sarebbe stato Raffaele Marra a confezionare un dossier contro Marcello De Vito ai suoi colleghi in Campidoglio Virginia Raggi, Enrico Stefàno e Daniele Frongia, con l’obiettivo di indebolire la corsa dell’attuale presidente dell’aula Giulio Cesare alle ‘comunarie’ poi vinte da Raggi.
A cura di Valerio Renzi
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È stato Raffaele Marra, l'ex braccio destro della sindaca di Roma ora in carcere per corruzione, a fornire a Virginia Raggi e alla sua ombra Daniele Frongia, il dossier con cui tentare di silurare Marcello De Vito, il principale avversario alle ‘comunarie' del Movimento 5 stelle? L'ipotesi, già circolata nei mesi scorsi, è tornata oggi alla ribalta: secondo il Fatto Quotidiano la deputata Roberta Lombardi, a cui proprio De Vito fa riferimento e da sempre ostile all'attuale sindaca di Roma, si è recata in procura ed ha messo nero su bianco l'accusa, citando il nome di un collaboratore del M5s capitolino.

Il confezionamento del dossier, se fosse verificata, spiegherebbe almeno parzialmente perché la sindaca fino all'ultimo a difeso il suo collaboratore, nonostante le ombre sul suo operato e sul suo passato, ignorando le critiche provenienti da gran parte del MoVimento e coprendo anche la promozione del fratello, finendo indagata per falso e abuso di ufficio. Secondo quanto ricostruito dal Fatto i tre consiglieri eletti nel 2013 in consiglio comunale, Enrico Stefàno, Virginia Raggi e Daniele Frongia, accusano il loro ex capogruppo di abuso d'ufficio, in relazione a una richiesta di accessi agli atti del marzo 2015. È fine dicembre e ci si prepara a scegliere il candidato sindaco per le elezioni di giugno 2016. De Vito qualche giorno dopo viene convocato a una riunione con i parlamentari Carla Ruocco, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi e Paola Taverna.  Presenti anche Rocco Casalino, il ras della comunicazione pentastellata. È qui che De Vito viene processato dai suoi stessi colleghi.

L'accusa è seria: grazie alle sue prerogative di consigliere si sarebbe impossessato di una pratica di sanatoria in edilizia, riguardante un privato cittadino in via Cardinal Pacca. De Vito si difende: la richiesta era stata fatta per un privato cittadino, che voleva agire in forma anonima per poi poter denunciare eventuali irregolarità, la richiesta presentata dopo la segnalazione del gruppo del M5s alla Regione Lazio. La vicenda finisce sulle colonne dei quotidiani e il senatore ex Pdl, ora Cuori Italiani, Andrea Augello presenta un esposto. Così oggi si arriva alla deposizione di Roberta Lombardi.

Marcello De Vito decide di correre alle ‘comunarie' ma è ormai un'anatra zoppa: dalla sua il solo sostegno di Roberto Lombardi, che incomincia a organizzare la sua presenza a Roma come una vera e propria corrente a cominciare dal suo municipio, il terzo, da cui proviene anche l'attuale presidente dell'assemblea capitolina. La votazione online viene vinta da Virginia Raggi che comincia la sua corsa verso il Campidoglio, che sarebbe però nata assestando un tiro mancino al principale concorrente ai blocchi di partenza, cementando anche il così detto ‘Raggio magico' che si va costituendo attorno alla sindaca.

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