video suggerito
video suggerito

Marino: “Vogliono impedire confronto con ogni mezzo”. Pronti a dimettersi 25 consiglieri

I 19 consiglieri del Partito democratico sono pronti a rassegnare le dimissioni in blocco. Ma per arrivare allo scioglimento dell’aula serve l’addio di 25 consiglieri. Intanto arriva la disponibilità della Lista Marchini di trasformare l’autosospensione dall’aula in dimissioni, ma non basta ancora al Pd per mandare a casa Marino.
A cura di Valerio Renzi
84 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

All'indomani del ritiro delle dimissioni, che ha provocato l'ennesimo terremoto politico in Campidoglio, si riapre per Ignazio Marino il fronte del caso scontrini. L'avvocato del sindaco ha confermato la notizia trapelata sui quotidiani che il sindaco è stato iscritto ufficialmente al registro degli indagati. Il legale di Marino Enzo Musco parla però di un atto dovuto, nonostante il sindaco abbia già reso dichiarazioni e documentazione spontaneamente di fronte gli inquirenti: "La notizia è esatta – ha detto il penalista -, Marino ha ricevuto un avviso di garanzia ma so che lo avrebbe voluto dire in giunta, pubblicamente, come si fa in tutte le democrazie".

Marino: "Vogliono impedire confronto con ogni mezzo"

Sulla vicenda è intervento anche Marino arrivano all'Auditorium dove presenterà il nuovo Cda della Fondazione Musica per Roma. "La comunicazione dell'indagine è un atto dovuto che serve per svolgere le indagini che possono arrivare anche alla procedura archiviazione. Sono convinto di aver spiegato bene le mie ragioni", ha sottolineato il sindaco. Sulla scelta del suo partito di far dimettere i suoi consiglieri, facendo di cadere il consiglio anche con le contestuali dimissioni degli esponenti di centrodestra. "Se c'è una tale determinata e fortissima ostinazione che porta a chiamare i consiglieri eletti dal popolo e persuaderli a sottrarsi al confronto con il sindaco eletto dal popolo ci sarà un motivo che a me sfugge. Voi siete giornalisti quindi potete cercare le risposte", ha chiosato il sindaco. "Io continuo a dire che il luogo che la democrazia ha deputato a confronto aperto e un luogo solo – ha aggiunto Marino – il Consiglio Comunale, aperto a tutti, ai romani, agli italiani e a tutte le telecamere che possono ascoltare la voce del sindaco e le ragioni per cui i consiglieri ritengono o non ritengono di aver fiducia nel sindaco eletto dal 64% delle romane e dei romani".

 Cita l'ultimo discorso di Allende

"Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato", così il sindaco Marino ha citato l'ultimo discorso di Salvator Allende, durante la cerimonia di intitolazione del parco di Tor Vergata al presidente cileno assassinato durante il golpe di Pinochet. Marino ha poi assicurato ai cronisti presenti che parlerà sul caso scontrini, ma lo farà all'Auditorium nel pomeriggio dove è previsto un nuovo appuntamento pubblico.

Marino ritira dimissioni, consiglieri dem: "Ce ne andiamo noi"

La strategia del Partito democratico per mandare a casa il sindaco Ignazio Marino, si conferma quella trapelata ieri e dettata direttamente dal Nazareno per bocca di Matteo Orfini: dimissioni di massa per tutti e 19 i consiglieri del gruppo dem in aula Giulio Cesare. "Dopo una lunga e tormentata discussione, il gruppo ha stabilito che l'unica strada fossero le nostre dimissioni. Ecco perché provo una profonda tristezza, adesso: non solo per le modalità che ci costringono a una decisione così straziante, almeno per me, ma perchè questa storia si conclude nel peggiore dei modi", così ha dichiarato a Repubblica Valeria Baglio, presidente dell'assemblea capitolina Valeria Baglio.

La strategia del Partito democratico sembra così essere quella di negare il confronto in aula a Marino, evitando così di presentarsi alle prossime elezioni sfiduciano il proprio sindaco grazie anche ai voti del centrodestra, una scelta che per una fetta dell'elettorato del centrosinistra sarebbe troppo dolorosa e incomprensibile.

Video thumbnail

Forza Italia, Lista Marchini, Ncd pronti a dimettersi

Ma per sciogliere l'Assemblea Capitolina è necessario che si dimetta la maggioranza dei consiglieri: per ora ai 19 del Partito democratico, sempre che tutti siano fedeli alla linea, si aggiungerebbero i due consiglieri della Lista Marchini. "Come previsto, Marino ha ritirato le sue dimissioni. Noi della Lista Marchini siamo già autosospesi da mesi. Se finalmente la maggioranza e le opposizioni ci seguiranno, si chiuderà finalmente questa farsa. Altrimenti si andrà in Consiglio comunale dove, altrettanto coerentemente con ciò che diciamo da due anni, sfiduceremo Marino", ha dichiarato lo stesso Alfio Marchini. A questi si andrebbe poi ad aggiungere anche Daniele Parrucci del Centro Democratico e Svetlana Celli, della Lista Civica Marino.

A dirsi pronti a dimettersi anche i consiglieri di Forza Italia, per bocca del capogruppo Davide Bordoni: "Siamo pronti alle dimissioni per mandare a casa Marino, d'altronde è necessario ricordare che siamo stati i primi, già nel Dicembre 2014, a proporre questa soluzione. Se ci avessero dato ascolto, oggi non ci troveremmo in questa paradossale situazione che offende le istituzioni. Visto però l'evidente ritardo con cui il Partito Democratico è giunto a questa decisione, dopo avere per un anno difeso l'indifendibile e averci propinato il Sindaco come salvatore di Roma, si rende opportuno un confronto aperto in Aula. Sia quindi convocata l'Assemblea Capitolina lunedì, si apra il dibattito e si proceda alle dimissioni in massa dei consiglieri".

Anche Roberto Cantiani del Nuovo Centro Destra annuncia di essere pronto ad andare in soccorso del Pd: Io sono due anni che sostengo che il sindaco Marino è inadeguato, ho sottoscritto sia le mozioni di sfiducia sia la richiesta di convocazione del consiglio, quindi se l'unico modo di mandare a casa Marino sono le dimissioni insieme ai consiglieri Pd io sono pronto".

Sel: "Basta scempio del mercanteggiamento"

Durissima la posizione di Sel sulla scelta di non affrontare il dibattito in aula da parte del Pd.  "In queste ore stiamo assistendo allo scempio del mercanteggiamento. Il Pd sta cercando le firme di altri consiglieri tra la lista Marchini e le destre. – ha dichiarato il capogruppo Giancluca Peciola – Un modo per non far arrivare il Sindaco in Aula. Noi abbiamo chiesto da subito che il confronto avvenisse nella sede istituzionale del Consiglio comunale. La sfiducia di Renzi dall'alto è un altro elemento inquietante di questa vicenda in termini democratici. Come Sel siamo in attesa di sapere cosa dirà Marino, poi faremo una discussione ampia. Il partito che non è riuscito a buttare giù Alemanno riesce a buttare giù il Sindaco Marino. Non ci è stato ancora spiegato il perché. Il Pd fino a due settimane fa diceva che Marino era il ‘Sindaco migliore, lasciatelo lavorare'. Ora la posizione del Pd per noi diventa un problema. È evidente che butta giù il Sindaco perché non in linea con Renzi. Stanno facendo di tutto per non andare in Aula Giulio Cesare. E' imbarazzante per il Pd votare atto sfiducia insieme ad Alemanno, alla Lega, a Marchini e M5S. Per evitare imbarazzo politico di un partito si sta facendo operazione di sottrazione della sovranità locale e della democrazia".

84 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views