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Ignazio Marino ritira le dimissioni

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre. Si va verso le dimissioni di massa da parte dei consiglieri comunali del Partito democratico.
A cura di Enrico Tata
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Il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre. “Ritengo che ci sia un luogo sacro, l’aula. Io sono pronto a confrontarmi con la mia maggioranza, illustrare errori e cose positive nel luogo della democrazia. Stasera parlerò con il presidente Baglio e le illustrerò la mia intenzione di avere un confronto franco nell’aula Giulio Cesare”, ha dichiarato Marino ai microfoni di Sky Tg24.

Pd a caccia di 25 consiglieri per evitare l'Aula

A questo punto ogni scenario è aperto. I consiglieri del Pd si sono riuniti al Nazareno con Matteo Orfini, commissario straordinario del partito romano e presidente del Pd. La linea è questa: se il sindaco Marino ritirerà le sue dimissioni (cosa che ormai appare certa) i 19 consiglieri capitolini del Pd sono pronti a dimettersi dal loro incarico. Oltre a loro, per arrivare a quota 25, numero necessario per sciogliere il consiglio, sarebbero pronti a dimettersi Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza. Per l'opposizione a dimettersi Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Paolo Cento, coordinatore di Sel a Roma, ha confermato che i consiglieri del partito di Vendola non si dimetteranno. I consiglieri del Partito democratico sono ancora riuniti al Nazareno con Matteo Orfini, segno che c'è ancora qualche dettaglio da risolvere. Sembra che due consiglieri democrat non vorrebbero presentare le loro dimissioni. L'incontro si è concluso alle 21 e 30 dopo oltre sette ore.

Un comunicato diramato dalla Lista Civica Marino sembra smentire i rumors che vorrebbero due consiglieri della lista pronti a dimettersi. "Siamo felici che il sindaco di Roma abbia ritirato le dimissioni. Il nostro è un gruppo libero dove la posizione del capogruppo non orienta il gruppo stesso, non abbiamo commissari e mi dispiace per i colleghi costretti ad accettare diktat. Ma, dalle informazioni che ho, ritengo che tutto il gruppo sarà compatto nel voler ascoltare il sindaco in Aula senza aderire a richieste di dimissioni che peraltro nessuno ci ha formulato". Intanto Matteo Renzi, ritornato oggi dal suo viaggio in Sud America, sarebbe in costante contatto telefonico con Matteo Orfini per decidere le prossime mosse. Smentisce i rumors sulle sue possibili dimissioni Mino Minoi:

La conferma del ritiro delle dimissioni arriva dallo stesso Marino che su Twitter scrive:

Casapound in Campidoglio: "Marino, solo per oggi, siamo con te"

Militanti di Casapound stanno manifestando in piazza del Campidoglio a favore di Ignazio Marino con cori e bandiere. "Solo per oggi Casapound ti sostiene. Distruggi il Pd, fallo a brandelli, e continua a mettere sotto scacco Matteo Renzi, così poi andiamo alle elezioni. Nella sua lucida follia Marino è sempre meglio di Esposito e Orfini", dicono i militanti.

Gli assessori si dimettono

"Ho appena consegnato la mia lettera di dimissioni dall'incarico di vicesindaco di Roma Capitale", ha annunciato il vicesindaco Marco Causi pochi minuti dopo il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Ignazio Marino. Si è dimesso anche l'assessore ai Trasporti, Stefano Esposito. Stesso discorso per Alfonso Sabella, assessore alla legalità: "Evidentemente il sindaco ha fatto le sue valutazioni. Io per lunedì avevo già pagato una ditta di trasloco perché venisse a portare via i miei scatoloni e ora ho speso troppi soldi a causa del Comune di Roma per perdere anche questi. Quindi mi pare che sia abbastanza chiaro, io lunedì torno a fare il magistrato ovviamente. La mia è una valutazione tecnica nel senso che non sarei più in grado di fare approvare i provvedimenti a cui sto lavorando da tanto tempo. L'anomalia di un magistrato in giunta adesso è diventata forte. Ero assolutamente convinto che ci sarebbe stata una discussione in aula, la logica per me era il passaggio in aula.? Se Orfini riesce a far dimettere 25 consiglieri è chiaro che l'aula non esisterà più per il sindaco, e non avrà una bella sede istituzionale dove dare atto dei risultati buoni e positivi che ha dato a questa città e che gli va riconosciuto".

Anche l'assessore Rossi Doria si smarca: “Torno al mio lavoro di maestro”. Lascia anche l'assessore al Turismo Luigina Di Liegro: “Avevamo detto che se Marino avesse ritirato le sue dimissioni noi avremmo lasciato – ha spiegato – Siamo stati coerenti con quanto avevamo detto”. Pronto a lasciare anche l'assessore ai lavori pubblici, Maurizio Pucci. Dopo la riunione di giunta, prevista alle 19 e 30 dovrebbe dimettersi anche l'assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli.  Per ora invece non si dimetterà l'assessore al Commercio, Marta Leonori, che all'agenzia Dire ha dichiarato: “Stasera parteciperò alla Giunta perché ci sono importanti provvedimenti da approvare per il bene della città. Penso, inoltre, che sia giusto che il sindaco abbia la possibilità di chiarire in Aula, luogo deputato al confronto democratico, le ragioni che hanno portato a concludere quest’esperienza. Quindi, le mie dimissioni saranno effettive subito dopo il confronto in Assemblea capitolina”. Dovrebbe rimanere in carica, almeno fino all'eventuale confronto in Consiglio Comunale, anche Francesca Danese, assessore al Sociale.

L'avvocato di Marino: "Roma ha di nuovo un sindaco"

"Roma ha di nuovo un sindaco. E questa è l'unica cosa importante", ha commentato Enzo Musco, legale di Ignazio Marino. "Si capiva che l'intenzione era quella. Non ha fatto altro che rispondere alle tante sollecitazioni della gente comune che lo invitava a restare, a continuare, che lo incoraggiava. Marino -continua Musco- ha instaurato un nuovo modo di fare il sindaco. Scegliendo la strada del recupero della legalità, senza guardare in faccia a nessuno. Certo, così si è fatto molti nemici", ha detto l'avvocato all'AdnKronos.

 Ignazio Marino ritira le dimissioni: le reazioni

Alessandro Di Battista (M5S): "Ancora sceneggiate di fronte alla città in ginocchio? La capitale non è il giocattolo del PD. Renzi e Marino stanno giocando con Roma. Questi burattini abbiano il coraggio di venire in Aula in Campidoglio e di votare la nostra mozione di sfiducia al sindaco di fronte a Roma".

Gianni Alemanno: "Il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Marino è lo squallido risultato di un braccio di ferro tra il Partito Democratico che vuole uccidere politicamente il suo candidato e un sindaco che le prova tutte pur di vendicarsi e ottenere qualcosa in cambio. Quello andato in scena oggi – spiega l'ex sindaco di Roma – con i consiglieri richiamati da Orfini al Nazareno e la contestuale revoca delle dimissioni da parte di Marino, sono l'ennesima dimostrazione di come alla sinistra non interessi il bene della Capitale, ora più che mai abbandonata a se stessa. In questo scenario chi ci rimette sono soltanto i romani, che pagano caro sulla propria pelle l'irresponsabilità del Pd e i gravi silenzi del presidente Renzi, che non vuole mettere la faccia sul fallimento romano della sinistra".

Emanuele Fiano (Pd): "Ora mi aspetto che i consiglieri comunali del Pd si dimettano perché questa è la scelta che si sta elaborando nella sede nazionale del partito. L'opinione del Pd nazionale e romano è che l'esperienza del sindaco Marino a Roma sia conclusa". Lo dice Emanuele Fiano, deputato Pd milanese, a Sky tg24.

Stefano Fassina: "A Roma, è un dovere verso i cittadini portare la discussione sulla conclusione dell'amministrazione Marino nell'aula consigliare. Il sindaco fa bene a presentarsi in aula Giulio Cesare e i consiglieri, in particolare quelli del suo partito, dovrebbero evitare di dimettersi e consentire la discussione. In aula – sottolinea l'ex esponente dem – il Pd dovrebbe spiegare alla città le ragioni della sfiducia verso Marino e il sindaco, da parte sua, dovrebbe prenderne atto, poiché non si può governare efficacemente senza il sostegno pieno e convinto del proprio partito. Roma ha urgente necessità di uscire dal caos nel quale il segretario nazionale e il presidente-commissario del Pd l'hanno condotta".

Francesco Storace: "Ieri avevo detto che Marino avrebbe ritirato le dimissioni dopo la notizia appresa in Regione della sua volontà di essere presente in commissione bilancio martedì prossimo. Un esercito di sapienti non ci ha creduto. Ora cacciatelo e basta".

Matteo Ricci (Pd): "Quello di Marino non mi sembra un atteggiamento responsabile: rimane abbarbicato a una situazione senza pensare agli interessi della città, che ha bisogno di un governo forte e credibile alla vigilia del Giubileo".

Mara Carfagna (FI): "Ignazio Marino sembra essere la perfetta rappresentazione di un personaggio del ‘Teatro dell'assurdo. La cosa peggiore però è che trascina con se Roma, la Capitale d'Italia. Il sindaco marziano ha compiuto la sua ultima mossa disperata ritirando le dimissioni nel tentativo di vincere l'estenuante braccio di ferro con il suo partito, il Pd, il suo segretario Matteo Renzi ed il suo presidente Matteo Orfini. A fare le spese di un gioco puramente politico è però Roma, sempre più disastrata ed i romani che ormai non sanno più a che Santo appellarsi".

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