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Marino e le multe mai pagate, i dubbi sulla versione del sindaco

Non si placa la bufera attorno alle contravvenzioni “condonate” a Ignazio Marino. Dopo che quest’ultimo aveva denunciato di essere vittima di attività di dossieraggio, arriva la dichiarazione di un dirigente dell’Agenzia della Mobilità a smentire la ricostruzione. Non molla l’Ncd: “giovedì mozione di sfiducia”.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento: per quanto riguarda il procedimento penale legato alla “Panda Rossa” e alle multe non pagate, per l’accusa di violazione del sistema informatico l’inchiesta è stata archiviata e i responsabili del reato rimasti ignoti. Inoltre le motivazioni sottolineano come “a fronte di una sostanziale regolarità amministrativa del permesso rilasciato al sindaco vi è stato stato effettivamente un accesso abusivo al sistema informatico con la finalità di modificarne sia pur temporaneamente i dati”. 

I carabinieri avrebbero ascoltato un teste che smentisce la ricostruzione fornita da Ignazio Marino, a proposito del giallo delle multe comminate al primo cittadino per essere passato senza permesso attraverso i varchi Ztl. A riportare la notizia il Corriere della Sera che riporta la dichiarazione rilasciata da un dirigente dell'Agenzia della Mobilità: "Prima del 12 agosto 2014 non c'era alcun permesso temporaneo per il sindaco". Ignazio Marino aveva sostenuto al contrario di essere vittima di un'opera di dossieraggio i cui responsabili avrebbero alterato anche i suoi dati online

Arrivano, assieme alle dichiarazioni, gli orari delle otto contravvenzioni collezionate dalla panda rossa del sindaco tra il 25 giugno al 25 luglio 2014. Otto infrazioni registrate con un numero progressivo e un verbale di accertamento, ovvero convalidati da un vigile. Ma metà dei verbali sarebbero scomparsi: solo quattro avrebbero infatti raggiunto l'ufficio notifiche. Arrivano anche gli orari delle infrazioni che, se confrontati con la fitta agenda di Marino, lascerebbe presupporre che alla guida del mezzo fosse qualche familiare e non il sindaco. Non tornano in conti neanche sul pass temporaneo che, secondo le spiegazioni fornite dal Campidoglio, sarebbe stato inserito il 12 agosto ma attivo dal 24 giugno. In questo caso il sindaco avrebbe dovuto pagarlo: 73 euro al giorno per un massimo di 27 giorno. Si parlerebbe di altri 2 mila euro che però non risulterebbero mai stati versati

Augello(Ncd): "Nessun dossieraggio Marino ha mentito si dimetta"

"Abbiamo delle buone notizie: abbiamo ritrovato il permesso del sindaco e sappiamo chi ha elaborato il dossier falso. È il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Non c'è nessun hacker", ha scritto il senatore di Ncd Andrea Augello che con un'interrogazione parlamentare al ministro Alfano ha fatto esplodere il caso. "Nella sostanza – sempre secondo Augello – non c'è nessuna manipolazione, basta digitare il codice giusto e ricompare il permesso del sindaco. Sembra un film di Totò o di Alberto Sordi. Creare un grande rumore per non far vedere la mano con cui si fa il trucco. E allora: siamo di fronte a un piccolo truffatore o a Mr. Bean? In entrambi i casi non si è all'altezza di guidare questa città: si deve dimettere". Intanto il capogruppo di Ncd in Campidoglio, Roberto Cantiani, ha annunciato che "giovedì verrà presentata una mozione di sfiducia elencando tutti quei traguardi che Roma in un anno e mezzo ha perso".

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