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Marcia su Roma del 30 giugno vietata dal questore: lo stop dopo i disordini al Circo Massimo

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha annunciato che il questore Carmine Esposito ha vietato la ‘Marcia su Roma’ in programma per il 30 giugno. La decisione è arrivata quindici giorni fa, dopo i disordini e gli episodi violenti compiuti per mano dei neofascisti al Circo Massimo, che hanno portato a 13 fermi e 2 arresti.
A cura di Alessia Rabbai
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Gli scontri al Circo Massimo (Foto di Simona Berterame)
Gli scontri al Circo Massimo (Foto di Simona Berterame)

Il questore Carmine Esposito ha vietato la ‘Marcia su Roma' in programma martedì 30 giugno. Ad annunciarlo alla Camera il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che ha risposto ad un'interrogazione avanzata dal Partito Democratico rispetto agli scontri violenti avvenuti durante la manifestazione degli ultras e degli attivisti di estrema destra lo scorso 6 giugno al Circo Massimo. La decisione del questore è arrivata quindici giorni fa. Il ministro ha chiarito: "Qualora in assenza di significativi elementi di pericolo la manifestazione dovesse svolgersi nel rispetto del diritto costituzionalmente garantito a manifestare, si assicura fin d'ora la predisposizione di un idoneo servizio di sicurezza".

Gli scontri al Circo Massimo

Il questore Esposito il 10 giugno scorso non ha autorizzato la manifestazione prevista tra cinque giorni, a seguito degli scontri e degli episodi di violenza avvenuti nella zona del Circo Massimo, durante i quali centinaia di neofascisti prima si sono scagliati contro giornalisti e forze dell'ordine, poi si sono aggrediti tra loro, in un centro storico blindato, disordini che hanno portato a 230 persone identificate, di cui 13 fermate per approfondimento e 2 arrestate per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I militanti si sono dati appuntamento in via dei Cerchi, tra bandiere tricolore e cori, per manifestare contro il governo Conte e le misure economiche messe in atto per fronteggiare la crisi a seguito dell'emergenza coronavirus. Una guerriglia esplosa ai piedi dell'Aventino, tra bombe carta e petardi.

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