Marcello De Vito, la sfogo della sorella: “Stupratori e assassini sui loro scranni, lui torturato”
Francesca De Vito, la sorella del presidente dell'Assemblea Capitolina, ha affidato a Facebook un duro sfogo contro la detenzione che sta affrontando in questo momento Marcello De Vito, detenuto nel carcere di Regina Coeli. Lo ha fatto dopo tre mesi, a 90 giorni dall'arresto del fratello, accusato di corruzione nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti riguardo lo Stadio della Roma. "Oggi sono 90 giorni……. In Italia è consentita la carcerazione preventiva durante le indagini in tre casi: pericolo di fuga e conseguente sottrazione al processo ed alla eventuale pena, pericolo di reiterazione del reato, pericolo di turbamento delle indagini. Differentemente si chiama tortura. Di tanti corrotti, stupratori, assassini, mandati agli arresti domiciliari, o lasciati sui loro scranni, solo a lui è stato riservato un trattamento "speciale". Questo non può essere un caso personale ma una "vicenda giudiziaria".
Marcello De Vito, l'arresto per corruzione nell'inchiesta sullo stadio della Roma
Marcello De Vito è stato arrestato lo scorso 20 marzo con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo Stadio della Roma. La richiesta di scarcerazione è stata rigettata solo qualche giorno fa dal Tribunale del Riesame: cosa che, evidentemente, non è stata giudicata equa dalla consigliera regionale e sorella del presidente dell'Assemblea Capitolina. Secondo l'accusa, Marcello De Vito avrebbe abusato della sua carica istituzionale per mettersi al servizio di alcuni imprenditori e avere un ritorno economico. Dal carcere, lui ha sempre respinto le accuse: "Non sono un corrotto", ha detto più volte. La sindaca Virginia Raggi e il vicepremier Luigi Di Maio hanno immediatamente preso le distanze e disposto l'allontanamento di De Vito dal partito.