Manuel Foffo era in grado di intendere e di volere quando ha ucciso Luca Varani
Manuel Foffo era in grado di intendere e di volere mentre uccideva, in un appartamento di via Igino Giordani al Collatino, a Roma, Luca Varani, 23 anni, colpito a morte circa trenta volte con un martello e un coltello la notte tra il 3 e il 4 marzo del 2016 durante un festino a base di alcool e droga. È questo, in sostanza, il risultato della maxiperizia medico-legale ordinata dai giudici della Corte d'Appello (Foffo, con rito abbreviato, è stato condannato a 30 anni di carcere) ed eseguita dai professori Antonio Oliva, Stefano Ferracuti e Marco Molinari. Ricordiamo che l'altro imputato per la morte di Luca Varani, Marco Prato, è morto suicida in carcere nel giugno del 2017, prima che iniziasse il processo a suo carico.
"Dal punto di vista psichiatrico-forense è affetto da un disturbo di personalità di gravità moderata, di una storia di
riferito abuso di cocaina e alcol e di una possibile parasonnia. L'esame clinico non ha evidenziato aspetti riconducibili a un deterioramento o a una compromissione delle funzioni cognitive" evidenzia la perizia. Per i periti, al momento del delitto "non erano presenti elementi di disturbo di personalità tali da configurare la gravità e pervasività per poterlo inquadrare come un grave disturbo di personalità con valore di malattia in senso medico-legale". Giovedì prossimo, in contraddittorio tra le parti, i tre esperti presenteranno i risultati della perizia.