175 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Ferimento Manuel Bortuzzo

Manuel Bortuzzo: “Mi scrivono ‘sei un esempio’. Sono riuscito ad esserlo rimanendo me stesso”

Manuel Bortuzzo ha dichiarato di volersi impegnare per partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. “Mi dicono o mi scrivono: sei un esempio. Bene. Sono contento, ancora di più perché sono riuscito a esserlo rimanendo me stesso. Strano, no? Nella sfortuna ci sono stati lati positivi”, ha detto Manuel in un’intervista rilasciata Sette del Corriere della Sera.
A cura di Enrico Tata
175 CONDIVISIONI
Manuel Bortuzzo
Manuel Bortuzzo
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Un sogno e un obiettivo da conquistare: partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. In un'intervista rilasciata a Sette, il settimanale del Corriere della Sera, Manuel Bortuzzo ha rivelato di volersi impegnare per far parte della squadra azzurra che parteciperà ai giochi: "Non avevo mai visto prima il nuoto paralimpico. La nostra Nazionale è una delle più forti del mondo. Battere quegli atleti richiede il doppio di carattere. Bene. Dovrò mettermi sotto tanto, per competere". Manuel, ha raccontato il padre Franco, ha cominciato a nuotare all'età di quattro anni e a tredici era già considerato un gran talento. Il Centro federale di Ostia lo scelse e lui, a 17 anni, andava e tornava da casa, Treviso, per sostenere gli allenamenti. Nove chilometri in vasca di mattina, nove di pomeriggio e un'ora di palestra. Dopo il colpo di pistola in seguito al quale è rimasto paralizzato, la sua vita è cambiata. Ha trascorso settimane ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma, poi alla Fondazione Santa Lucia per  la riabilitazione e ora si trasferirà in un appartamento all'Eur, a circa dieci chilometri dal Santa Lucia, che Manuel continuerà a frequentare in regime di day hospital. "Appena arrivano i mobili, mi trasferisco. La nuova casa non è grandissima, ma è tattica. Mi dà una certa indipendenza, se vengono a trovarmi gli amici, o la mia ragazza", ha raccontato Manuel al Corriere.

La sua fidanzata, Martina, l'ha conosciuta al centro federale di Ostia. "All’inizio ci allenavamo in gruppi diversi. E poi qualcuno mi ha detto che io le piacevo. Allora mi sono fatto coraggio e ho cominciato a parlarle. Ci siamo legati subito e, adesso, ancora di più". Lei era presente la sera del ferimento e già dopo poche ore aveva dichiarato che non avrebbe lasciato Manuel da solo. In tanti, ha raccontato il neo 20enne, "mi dicono o mi scrivono: sei un esempio. Bene. Sono contento, ancora di più perché sono riuscito a esserlo rimanendo me stesso. Strano, no? Nella sfortuna ci sono stati lati positivi".

175 CONDIVISIONI
103 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views