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Mafia Capitale, Zingaretti risponde a Buzzi: “Mai preso soldi su palazzo Provincia”

Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è recato oggi in aula per rispondere, davanti a maggioranza e opposizione, alle accuse lanciata dal carcere dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi, considerato dagli inquirenti uno dei perni del sistema di Mafia Capitale.
A cura di Valerio Renzi
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Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti si è recato oggi in aula per rispondere, davanti a maggioranza e opposizione, alle accuse lanciata dal carcere dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi, considerato dagli inquirenti uno dei perni del sistema di Mafia Capitale. Un atto considerato "doveroso" dal governatore quello di rispondere in aula, alle accuse trapelate sui giornali che Buzzi avrebbe rivolto nei suoi confronti. Così Zingaretti nega con decisione di aver mai preso soldi per il nuovo palazzo della Provincia e di aver fatto accordi sotto banco con l'opposizione per la spartizione delle aggiudicazione delle gare d'appalto.

"Buzzi – ha detto Zingaretti in aula – vuole passare per una persona vessata dalla politica, vuole sottrarsi dall'accusa di associazione mafiosa. Chi è accusato, ora accusa. Ha il diritto di mentire sulle proprie responsabilità, ma non può calunniare terzi", per poi annunciare querela verso Buzzi. E sul clima pesante che si respira l'esponente dem parla chiaro: "Non voglio sottrarmi a nulla, ma vedo concretamente il rischio di un perenne stillicidio non motivato dalle indagini ma spesso dall'uso distorto che se ne fa". Sul vicenda del nuovo palazzo della Provincia all'Eur, una vicenda che riguarda quando Zingaretti era il numero uno della Provincia di Roma, parla di "fu spending review, mai ricevuto alcun beneficio personale, materiale, economico e politico da quella scelta, e anche la Corte dei conti archiviò l'istruttoria".

Accusato da Buzzi di aver accordato lo spartimento della gara d'appalto del Cup, già nell'occhio della magistratura, prima accordandosi con Francesco Storace e poi con Luca Gramazio (finito in carcere perché considerato parte dell'associazione mafiosa guidata da Buzzi e Carminati), Zingaretti risponde con sdegno: "È falso nel modo più assoluto – afferma –  accordi non sono stati mai né proposti, né ipotizzati, né accettati". Ma alle opposizioni non basta e dal Movimento 5 Stelle al centrodestra unanime è un coro unanime di richieste di dimissioni.

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