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Mafia capitale, via dalle strade i 1800 cassonetti gialli per i vestiti usati

Saranno rimossi tutti e 1.800 i cassonetti gialli di raccolta dei vestiti usati distribuiti su tutto il territorio cittadino. L’Ama ha deciso infatti di interrompere il servizio affidato ai consorzi Sol.Co e Bastiani, coinvolti nell’inchiesta su mafia capitale, decidendo di internalizzare il servizio.
A cura di Valerio Renzi
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Saranno rimossi tutti e 1.800 i cassonetti gialli di raccolta dei vestiti usati distribuiti su tutto il territorio cittadino. L'Ama ha deciso infatti di interrompere il servizio affidato ai consorzi Sol.Co e Bastiani, coinvolti nell'inchiesta su mafia capitale, decidendo di internalizzare il servizio. Nel corso dell'inchiesta sarebbe emerso come gli abiti invece di essere dati in beneficenza o a fine umanitari venivano invece rivenduti.

"Nel 2016 – si legge in una nota di Ama – sarà bandita una gara ad evidenza pubblica per l'acquisto di cassonetti da utilizzare per il conferimento dei rifiuti tessili e si procederà per dotare l'azienda capitolina di strutture atte alla valorizzazione in proprio di tali materiali".

"Il provvedimento, che si inserisce nel percorso di trasparenza e legalità intrapreso dal nuovo management di Ama è stato deciso in quanto nell'ambito del processo per ‘Mafia Capitale' – si legge ancora nella nota – lo scorso 5 novembre è stata resa pubblica la ‘Relazione sugli esiti dell'accesso presso Roma Capitale' del Prefetto di Roma, che contiene anche un capitolo riguardante questo servizio. All'interno del documento, si evidenziano condotte non corrette dei due consorzi nella gestione e nella partecipazione alla gara del 2008, nonché l'esistenza di gravi infiltrazioni mafiose che avrebbero interessato anche direttamente delle cooperative esecutrici del servizio".

In pratica secondo la procura quella che doveva essere una raccolta a fini umanitari in realtà camuffava un mercato commerciale. Per questo l'antitrust ha deciso di multare Ama con 100mila euro di sanzione per  "pratiche commerciali scorrette". Multati anche i due consorzi coinvolti.

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