Mafia Capitale, il 16 ottobre sentenza Cassazione. E Carminati chiede scusa per aver insultato il pm

Massimo Carminati ha chiesto scusa al pubblico ministero Luca Tescaroli per averlo insultato durante la richiesta di 30 anni di reclusione nell'ambito del filone principale d'inchiesta di Mafia Capitale. E che per questo lo ha denunciato, dando il via a un nuovo processo che si è tenuto oggi nell'aula del palazzo di Giustizia di Perugia. All'epoca Carminati fu visto da Tescaroli alzare le mani al cielo e imprecare: una volta fuori dall'aula il pm ha chiesto i video del momento e così ha scoperto di essere stato insultato. "Vaffanculo", la parola oltraggiosa uscita dalla bocca del ‘Cecato'. Che, oggi, secondo quanto riportato dall'Espresso, ha chiesto scusa al pm Tescaroli spiegando che l'insulto non era rivolto a lui in particolare, ma aveva valore impersonale. Insomma, un'imprecazione del momento dovuta al nervosismo creato da una pena che considerava troppo alta.
L'insulto di Massimo Carminati a Luca Tescaroli
"Lo vidi alzare pugni chiusi come gesto di euforia e poco dopo dire alcune cose, che mi parvero delle imprecazioni. Io dall’aula non sentii cosa disse, ma vedendo i gesti che ha fatto, immaginai che fosse un’imprecazione correlata alla mia richiesta". Queste le parole di Luca Tescaroli in relazione all'episodio avvenuto due anni fa. Carminati ha spiegato il gesto di esultanza come una reazione ironica, l'insulto come un'imprecazione rivolta a nessuno in particolare. Il Cecato è attualmente detenuto nel carcere di Oristano in regime di 41bis. Il processo è stato rinviato al 2020. Il 16 ottobre, invece, ci sarà invece la sentenza di Cassazione su Mafia Capitale. In primo grado l'ex Nar è stato condannato a vent'anni di carcere, mentre in appello la pena è stata ridotta a 14 anni e sei mesi.