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Mafia Capitale, condannato a 2 anni e 2 mesi l’ex assessore del Pd Daniele Ozzimo

L’ex assessore alla casa della giunta Marino Daniele Ozzimo è stato condannato a 2 anni e 2 mesi con rito abbreviato, all’interno del procedimento su Mafia Capitale. Condannato anche l’ex consigliere di Centro Democratico Massimo Caprari, condannato a 2 anni e 4 mesi.
A cura di Valerio Renzi
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Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa della giunta guidata da Ignazio Marino, è stato condannato a due anni e due mesi con il rito abbreviato all'interno del processo su Mafia Capitale. Oltre all'esponente del Partito democratico è stato condannato a due anni e quattro mesi anche l'ex consigliere comunale del Centro Democratico Massimo Caprari. Anche quest'ultimo aveva scelto i rito abbreviato uscendo dal maxi processo che si sta svolgente nell'aula bunker del carcere di Rebibbia.

Ozzimo era di nuovo in libertà dallo scorso 24 dicembre, quando erano decaduti gli arresti domiciliari a cui si trovava dallo scorso 4 giugno, quando gli sviluppi dell'inchiesta "Mondo di Mezzo" avevano portato  ad una seconda tornata di arresti. Ozzimo è stato condannato per corruzione e per atti contrari ai doveri di ufficio. Il gup Alessandra Boffi ha accolto pienamente la richiesta dei pm.

Di fatto Daniele Ozzimo è stato riconosciuto colpevole di aver chiesto al ras delle cooperative Salvatore Buzzi l'assunzione di una ragazza in difficoltà economica. Assunzione poi effettivamente avvenuta con  in una cooperativa che si occupa anche dei servizi di pulizia all'interno del Bioparco, un rapporto di lavoro durato però pochi mesi. Buzzi aveva poi chiesto a Ozzimo il suo "interessamento" nella tutela di alcuni servizi assegnati alle sue cooperativa e per il salvataggio di una ditta edile.

Ozzimo: "Farò appello"

Lasciando l'aula Daniele Ozzimo ha lasciato delle brevi battute alla stampa presente. "Me lo aspettavo – ha dichiarato l'ex assessore con rammarico – perché si sa come vanno a finire le cose in questo Paese. Siamo pronti a presentare appello".

Il caso dell'intercettazione trascritta male

Ozzimo è stato però assolto da una seconda accusa di corruzione. Da quanto emerso nel corso del dibattimento l'esponente dem era stato accusato di prendere soldi da Buzzi in base ad una intercettazione trascritta male. Se negli atti si leggeva  "gli unici seri lì che pigliano i soldi so Ozzimo", in realtà Buzzi diceva "gli unici seri lì che ‘n pigliano i soldi so Ozzimo", lasciando intendere chiaramente che Ozzimo non avrebbe accettato denaro o "benefit" per farsi corrompere.

Patteggiano quattro dirigenti de "la Cascina"

Condannati a un anno e dieci mesi Tommaso e Gerardo Taddeo, collaboratori di Luca Odevaine, accusato di pilotare gli appalti per i centri d'accoglienza dalla sua poltrona al tavolo di coordinamento per i rifugiati. Anche Paolo Solvi, braccio destro dell'ex presidente democratico del X Municipio Andrea Tassone, è stato condannato a 2 anni e 2 mesi. A patteggiare quattro dirigenti della cooperativa "La Cascina". Per tutti l'accusa è di corruzione.

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