Mafia Capitale, a rischio scioglimento Morlupo, Sacrofano, Castelnuovo e Sant’Oreste
Ha parlato ieri di fronte alla Commissione parlamentare antimafia il prefetto di Roma Franco Gabrielli, descrivendo una città in cui il fenomeno dello stanziamento e degli affari delle organizzazioni criminali di stampo mafioso è stato a lungo negato o sottovalutato. Una città spartita tra organizzazioni criminali diverse, dove arrivano fiumi di denaro sporco da riciclare, ma dove ormai controllano anche ampie zone di territorio.
Parla ovviamente anche di Mafia Capitale Franco Gabrielli, sottolineando come Massimo Carminati sia andato a scuola da Pippo Calò, il boss di Cosa Nostra trasferitosi a Roma, dove strinse alleanze importanti con la Magliana e con l'eversione nera. E proprio sul modello della mafie "classiche" si sarebbero evolute le mafie romane. E quindi prima di tutto controllo del territorio. Non è un caso così che anche l'hinterland dove risiedeva proprio Carminati non sia immune dalle infiltrazioni mafiose: "Ho quattro comuni – rivela Gabrielli – Morlupo, Sacrofano, Castelnuovo di Porto e Sant'Oreste, a rischio scioglimento, che sono stati oggetto di accessi delle commissioni. Nei prossimi giorni definiremo una valutazione che porteremo all'attenzione del ministro dell'Interno".
"Non mi pare sia da sottovalutare il campanello d'allarme che risuona in altre località della provincia di Roma – prosegue il Prefetto – dove di recente si sono verificati gravi episodi di mala amministrazione e si è reso necessario procedere alla sospensione dei sindaci di Marino e Guidonia, entrambi arrestati per gravi fatti di corruzione. Roma e la sua provincia presentano fattori che continuano a renderle permeabili ai traffici illeciti delle organizzazioni criminali".