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Mafia Capitale 2, Alfano e lo scioglimento del Campidoglio: “Difficile con il Giubileo”

Sull’ipotesi di scioglimento per mafia del Comune di Roma dopo la seconda ondata di arresti per Mafia Capitale, il ministro dell’Interno Alfano sembra voler seguire una linea morbida: “Sarebbe davvero difficile sciogliere per mafia il Comune della capitale d’Italia, per di più nell’anno del Giubileo”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Roma Ignazio Marino potrebbe restare al Campidoglio anche dopo la seconda ondata di arresti legati all'inchiesta su Mafia Capitale. Lo rivela Fiorenza Sarzanini sul Corriere della sera, spiegando che sulla questione dello scioglimento per mafia del Comune della Capitale sembra stia prevalendo la linea morbida del Viminale. Anche perché, secondo quanto attribuito ad Alfano dalla Sarzanini, "sarebbe davvero difficile sciogliere per mafia il Comune della capitale d’Italia, per di più nell’anno del Giubileo". Sul tema si aspetta però la relazione del prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che dovrebbe arrivare il 16 giugno al termine del lavoro della commissione di accesso. Nei successivi 45 giorni il comitato si riunirà anche alla presenza dei pubblici ministeri titolari delle indagini. Solo dopo, quando si vedrà "il livello di inquinamento mafioso di ogni appalto" e si verificherà l'eventuale sistematicità del "metodo comune per aggiudicarsi tutte le gare pubbliche", Alfano farà la sua proposta, "tenendo conto che l’indicazione del ministro certamente non è vincolante per il consiglio".

Alfano: "Lo scioglimento non è mai atto dovuto"

Alfano ha sottolineato che "lo scioglimento non è mai un atto dovuto, la decisione è collegiale ed è la stessa legge a specificare come la valutazione tecnica non possa mai prescindere da quella politica". E sul fronte politico pesa la difesa pubblica dell'operato di Marino fatta dal premier Matteo Renzi e da molti esponenti Pd. Una difesa che, a meno che dal prefetto o dai pm dovessero arrivare indicazioni forti, dovrebbe portare alla conferma di Marino alla guida del Campidoglio. Resta in campo l'ipotesi delle dimissioni del sindaco, una questione che è però confinata all'interno del Partito democratico.

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