Lucha y Siesta, dopo un mese da Virginia Raggi nessuna soluzione: oggi scade la proroga

Le donne della casa rifugio contro la violenza e gli abusi attendono il distacco di luce e acqua che vorrebbe dire lo sgombero dell’edificio proprietà di Atac. Dopo un mese di trattative e incontri, anche con la stessa prima cittadina, ancora nessun futuro è stato garantito dall’amministrazione comunale a una delle esperienze più importanti nata nelle periferie della città.
A cura di Valerio Renzi

La casa delle donne Lucha y Siesta ancora non ha una soluzione. Nonostante le garanzie espresse verbalmente dalla sindaca Virginia Raggi, oggi scade la proroga concessa per il distacco delle utenze e nessun futuro è stato ancora garantito alla casa rifugio per le donne vittime di violenza e al centro culturale femminista. Il giudice fallimentare che ha siglato il concordato preventivo di Atac (la municipalizzata capitolina è la proprietaria dell'immobile) ha ordinato il distacco di luce e acqua, che se avvenisse potrebbe voler dire lo sgombero nei fatti dell'immobile, inserito in una lista di proprietà dell'azienda da vendere per far quadrare i conti.

Dal canto suo l'amministrazione comunale starebbe lavorando a una fuoriuscita delle donne accolte da Lucha y Siesta, garantendo situazione temporanee e percorsi di tutela, ma senza pensare a come valorizzare e garantire un futuro all'esperienza di autodeterminazione, partecipazione delle donne e cultura femminista. Al massimo l'orizzonte dentro cui si muove l'amministrazione del Movimento 5 stelle è quello di supporto alle situazioni di emergenza e fragilità. La ricchezza fatta dal tessuto di solidarietà e conoscenza rappresentato dall'attività di Lucha y Siesta neanche sembra in grado di percepirlo, figuriamoci di riconoscerlo. Ancora una volta le istituzioni di Roma non sembrano in grado di valorizzare quanto di più importante nasce e cresce nella periferia della città.

Oggi ci sarà un'intera giornata di mobilitazione delle donne in difesa di Lucha y Siesta, che culminerà alle 17:30 con appuntamento di piazza di fronte alla sede del Municipio in Piazza di Cinecittà 11. "Sono troppo pochi i luoghi che ascoltano e tutelano le donne che scelgono di uscire dalla violenza, che ne ascoltano i racconti e ne conservano le storie. – scrivono le attiviste – Sono insufficienti le strutture abitative e di accoglienza per sfuggire alla violenza di un uomo violento. Sono sempre più rari i Consultori che rispettano la vocazione storica di presidio socio sanitario per la difesa e la tutela dei corpi e della loro libertà di scelta. Sono ancora carenti i programmi che parlano di genere, stereotipi e violenza nelle scuole, nei presidi ospedalieri, sui posti di lavoro". Il prossimo 23 novembre il nuovo movimento femminista tornerà in piazza a Roma. Ci saranno anche loro, le donne di Lucha y Siesta.

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