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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Luca Sacchi, la pistola usata nell’omicidio di un clan di San Basilio che l’ha fatta sparire

Gli inquirenti puntano sull’arma del delitto per scoprire il contesto in cui l’omicidio è maturato. Chi ha fornito l’arma a Valerio Del Grosso e chi l’ha fatta di nuovo sparire? L’ipotesi è che provenga dall’arsenale di uno dei clan che governa lo spaccio di stupefacenti a San Basilio.
A cura di Redazione Roma
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Da dove viene la calibro 38 che è stata usata per uccidere Luca Sacchi, e soprattutto, dove è finita? L'arma utilizzata da Valerio Del Grosso è al momento il più grosso buco nero dell'inchiesta e allo stesso tempo potrebbe essere la chiave per delineare con chiarezza il contesto nel quale si è consumato l'omicidio. Perché una pistola di quel calibro, detenuta illegalmente e "pulita", non è un'arma nelle disponibilità di tutti e il fatto che si trovasse nelle mani di un 21enne incensurato non può essere un caso. Paolo Pirino e Valerio Del Grosso dove hanno preso la pistola? Chi gli ha fornito l'arma?

I due giovani arrestati e gli altri coinvolti nell'inchiesta sono un piccolo gruppo di spacciatori al dettaglio che hanno trasformato uno scambio di droga in rapina, o le ultime ruote del carro di un gruppo criminale vero e proprio? Perché l'unica cosa che i due giovani arrestati non hanno fatto ritrovare è stata proprio l'arma? La pistola sarebbe una della tante armi da fuoco che si trovano sul mercato nero o nella disponibilità dei gruppi criminali, in particolare nei quartieri del traffico di stupefacenti.

Il carattere di Del Grosso è ormai noto. È conosciuto nel suo quartiere, Casal Monastero, per essere rissoso e prepotente, ma di certo non è un boss né è a capo di una batteria criminale. Organizza uno scambio di 2000 euro di marijuana, non esattamente un traffico da narcos. La pistola potrebbe venire così da uno dei clan che governa le piazze di spaccio di San Basilio, passata nelle mani dei giovani e dei giovanissimi che per conto delle famiglie che piazzano tonnellate di droga nella capitale svolgono i compiti di spacciatori al dettaglio, vedette ecc. È questa l'ipotesi investigativa su cui si stanno concentrando gli inquirenti, nella speranza di poter ritrovare l'arma che lo stesso clan dal cui arsenale proveniva potrebbe successivamente aver fatto sparire.

L'altro punto su cui le indagini si stanno concentrando è la dinamica stessa dell'omicidio. Gli investigatori stanno rivedendo le testimonianze di tutti i ragazzi coinvolti, confrontandole con le evidenze delle immagini delle telecamere di sicurezza, per capire esattamente la sequenza di fatti che ha portato all'omicidio di Luca e il ruolo di tutti i giovani coinvolti nella compravendita di marijuana.

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