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Lavinia, in stato vegetativo dopo essere stata travolta da un’auto all’asilo: “Niente è come prima”

La storia di Lavinia, investita a 16 mesi da un’auto nel parcheggio dell’asilo che frequentava a Velletri e da allora in stato vegetativo. Il papà, Massimo Montebove: “Il dato oggettivo è che mia figlia è stata consegnata all’asilo come tutte le mattine e ci è stata riconsegnata in coma. Ora è a casa, è stabile ma non ci sono speranze, salvo miracoli, di rivederla come prima. Noi continueremo a darle il meglio finché avremo un soffio di respiro”.
A cura di Ida Artiaco
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La piccola Lavinia (Facebook).
La piccola Lavinia (Facebook).

"Incosciente, cieca, sostanzialmente sorda e immobile, attaccata a un respiratore tramite stomia tracheale e alimentata via peg. Oltre a 1000 altri problemi. Bellissima come sei mesi fa quando sei finita in coma e quindi in stato vegetativo perché chi doveva vegliare su di te non lo ha fatto e perché qualcuno ti ha investito con la macchina nell'asilo nido che frequentavi". A scrivere queste parole è Massimo Montebove, che ha raccontato così sui social network l'incidente che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia e soprattutto di sua figlia Lavinia, travolta lo scorso luglio, a soli 16 mesi di vita, da un'auto nel parcheggio dell'asilo nido che frequentava, a Velletri, e da allora in stato vegetativo. Dopo un lungo periodo in ospedale, la piccola all'inizio del mese di marzo è riuscita a tornare a casa, insieme alla mamma, al papà e al fratellino. Ma ormai più niente è come prima di quel maledetto 7 agosto.

"È una situazione complessa, sempre a metà tra la vita e la morte – racconta Massimo a Fanpage.it -. Ci sono giorni in cui viviamo con la speranza e la gioia perché Lavinia è ancora viva e altri in cui siamo tristi perché pensiamo a ciò che sarebbe potuta diventare e non sarà mai". A sei mesi dall'incidente la bambina, che ha compiuto 2 anni il 15 marzo scorso, tende alla stabilizzazione, ma lo stato vegetativo è conclamato. "Salvo miracoli, che comunque auspichiamo – continua il papà -, non esiste da un punto di vista medico la speranza concreta di rivederla come prima o solo in uno stato di coscienza avanzato. Di certo c'è la possibilità che possa diventare più sensibile a certi stimoli, soprattutto stando a casa. È questa la molla che ci fa andare avanti".

Al momento è in corso un'indagine per capire cosa sia successo quel 7 agosto 2018. Di sicuro Lavinia era all'asilo con la maestra, quando sarebbe rimasta da sola in un'area giochi della struttura, che è ancora sotto sequestro e per motivi che sono ancora al vaglio degli inquirenti. La bambina sarebbe riuscita ad aprire la porta dell'area giochi per ritrovarsi in un piccolo parcheggio adiacente, utilizzato dai genitori dei bimbi, quando l'auto di uno di loro l'ha travolta. "Il dato oggettivo è che mia figlia è stata consegnata all'asilo come tutte le mattine e ci è stata riconsegnata prima in coma e poi in stato vegetativo – ha concluso il papà Massimo -. Noi aspettiamo con serenità quello che verrà fuori. All'inizio c'era molta rabbia, ma per quanto mi riguarda non provo più odio o altri sentimenti simili, sarebbero energie sprecate". Intanto, Lavinia continua a crescere: "Mia figlia ha una aspettativa di vita che potremmo definire normale, salvo complicazioni. Io credo che passerò tutta la vita a definire questo stato tra la vita e la morte. Noi continueremo a darle il meglio finché avremo un soffio di respiro. Spero sia fatta giustizia dal punto di vista processuale ma non ho molte aspettative. Siamo contenti che sia tornata a casa. È come una luce in un tunnel, ma siamo pur sempre nel tunnel".

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