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Latina, sgominata banda di ladri: le indagini dopo l’uccisione del rapinatore Domenico Bardi

Dieci persone, tra cui due donne, sono state arrestate dalla polizia di Latina in collaborazione con la squadra mobile di Napoli. Sono i componenti di una banda che avrebbe compiuto decine di furti in ville e appartamenti del Lazio, della Campania e anche dell’Abruzzo e delle Marche. I ladri si appostavano vicino a teatri e ristoranti e dalle targhe delle auto risalivano ai proprietari e agli indirizzi delle case da svaligiare.
A cura di Francesco Loiacono
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Una banda di ladri d'appartamento è stata sgominata dalla polizia di Stato di Latina, in collaborazione con i colleghi della squadra mobile di Napoli. Dieci le persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti all'interno di ville e appartamenti, oltre che di porto abusivo di armi. Nei loro confronti è stata emessa una misura cautelare in corso di esecuzione a partire dalle prime ore di oggi, giovedì 14 febbraio. Stando a quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale era molto ben strutturato e agiva non solo nel Lazio ma anche in diverse zone della Campania, dell'Abruzzo e delle Marche.

I ladri agivano usando sempre la stessa tecnica

La banda, di cui facevano parte anche due donne, entrava in azione soprattutto nei fine settimana, quando i proprietari delle ville e degli appartamenti andavano a teatro o in noti ristoranti. I componenti dell'organizzazione criminale dalle targhe delle auto riuscivano a risalire agli indirizzi di residenza dei proprietari attraverso la consultazione delle banche dati dell'Aci o del Pra (Pubblico registro automobilistico). Quindi entravano in azione, sicuri di non trovare nessuno all'interno delle abitazioni da svaligiare. Con questa tecnica avrebbero messo a segno decine di furti: i proprietari delle case, una volta rientrati dalle serate trascorse fuori, trovavano ad attenderli una brutta sorpresa.

L'inchiesta è partita dall'uccisione di Domenico Bardi

Le indagini hanno preso il via dopo l'uccisione di Domenico Bardi e il ferimento di Salvatore Quindici, al termine di un colpo andato storto. Il figlio del padrone di casa, un avvocato di Latina Francesco Palumbo, era entrato in casa cogliendo sul fatto i due scappare ed esplodendo al loro indirizzo numerosi colpi d'arma da fuoco. Il caso fece molto discutere riportando in primo piano un tema anche in questi mesi molto attuale, ovvero la disciplina sulla legittima difesa. "Doveva pagare, ma non con la morte. Ora chi lo ha ucciso deve andare in carcere", così il fratello di Domenico si era espresso alle telecamere di Fanpage.it

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