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Buoni spesa, assessore Mammì: “A Roma potremmo arrivare a 100mila richieste, vogliamo aiutare tutti”

“Sono arrivate, per ora, oltre 50mila domande per ricevere il buono spesa. Non possiamo fare previsioni, ma se questo è il trend potremmo arrivare anche a 100mila richieste nel solo comune di Roma”, ha spiegato a Fanpage.it l’assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, Veronica Mammì.
A cura di Enrico Tata
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L'assessore Veronica Mammì
L'assessore Veronica Mammì
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Continua la distribuzione dei buoni spesa alle famiglie romane in difficoltà nei giorni dell'emergenza coronavirus. L'app su cui ricevere i buoni è già attiva e oggi i vigili urbani hanno cominciato a distribuire anche quelli cartacei. "Ad oggi sono 2.500 i beneficiari ai quali abbiamo inviato i buoni spesa sulla app. E in queste ore sono stati consegnati i primi mille ticket cartacei. Sono arrivate, per ora, oltre 50mila domande. Non possiamo fare previsioni, ma se questo è il trend potremmo arrivare anche a 100mila richieste", ha spiegato a Fanpage.it l'assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale, Veronica Mammì.

I contributi verranno erogati in base a tre fasce: 300, 400 e 500 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare. Sono possibili altre variazioni?

Possono esserci variazioni. Ad esempio ci potrebbero essere famiglie che hanno figli dai zero ai tre anni e una famiglia con queste caratteristiche potrebbe avere una piccola parte di contributo in più. In secondo luogo il contributo potrebbe variare anche in base agli aiuti che queste famiglie già ricevono.

A Roma non ci sono solo residenti, ma anche domiciliati, migranti regolari e irregolari, senzatetto, lavoratori stagionali e persone che sono rimaste ‘intrappolate' in città dopo lo stop agli spostamenti. Come fare a raggiungere tutti gli ‘invisibili'?

In primo luogo ci sono tutte quelle persone che non hanno dimestichezza tecnologica e che quindi rischiano di non fare domanda. Per loro abbiamo creato una rete di aiuto con le edicole, che stanno distribuendo e raccogliendo le domande, ma anche le parrocchie, le associazioni di volontariato, il terzo settore. Abbiamo coinvolto questa rete sul territorio, che ringrazio, che ci aiuta ad individuare e ad aiutare tutte quelle persone che non riescono ad accedere alla domanda online. In secondo luogo ci sono ‘invisibili' che puntiamo a raggiungere con decine di migliaia di pacchi alimentari, che abbiamo acquistato e che da domani inizieremo a distribuire grazie alla rete di parrocchie, Municipi e associazioni. Stiamo cercando di arrivare più persone possibili, a tutti coloro che hanno bisogno e sono in difficoltà in questo momento di emergenza mai vista. Ce la stiamo mettendo tutta.

Alcuni municipi lamentano di essere stati utilizzati come ‘passacarte' nella gestione delle domande dei buoni spesa. La procedura, secondo loro, poteva essere gestita interamente dai municipi, che conoscono bene il territorio e riescono a individuare coloro che realmente hanno bisogno di questo aiuto economico…

"Non permetto a nessuno di giudicare i municipi come passacarte, siamo un'unica squadra e in questi giorni stiamo lavorando pancia a terra, uniti, per i cittadini. Gravare interamente sui municipi un'intera procedura era quantomai inopportuno perché avrebbe rallentato e appesantito il lavoro dei municipi stessi. L’intera macchina avrebbe rallentato causando ritardi nella distribuzione dei buoni alla cittadinanza, che abbiamo voluto scongiurare. Con i municipi stiamo lavorando compatti e uniti, ci sentiamo tutti i giorni e siamo costantemente in contatto. La nostra intenzione è di lavorare come una squadra unita.

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