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L’assessore D’Amato: “Ora basta portare crocieristi a Roma, sbarco solo per andare in aeroporto”

“Non è possibile. Qua noi chiediamo misure restrittive a tutti e c’è gente che va in crociera, questo non è tollerabile. Daremo sempre massima assistenza, andremo sulle navi a fare i tamponi come abbiamo fatto, ma non possono pensare di portare a Roma queste persone in attesa di un imbarco. Escono quando c’è il piano di volo e la carta d’imbarco. È molto semplice”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’amato.
A cura di Valerio Renzi
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Nel corso di un punto con la stampa all'ospedale Lazzaro Spallanzani, l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato è intervenuto sugli sbarchi di crocieristi che continuano al porto di Civitavecchia e sul flusso di turisti che, in attesa di tornare nelle loro case e paesi di provenienza, finiscono in quarantena negli hotel romani. Una situazione complessa da gestire che va a gravare sul un sistema già messo a dura prova dalla gestione dell'emergenza coronavirus.

"Devono smettere, con questi sbarchi dei crocieristi devono smettere, non è possibile. Qua noi chiediamo misure restrittive a tutti e c'è gente che va in crociera, questo non è tollerabile". Non usa mezzi termini D'Amato. "Abbiamo delle situazioni molte serie da gestire, per cui le persone devono in sicurezza tornare nei propri paesi d'origine – spiega – Noi daremo sempre massima assistenza, andremo sulle navi a fare i tamponi come abbiamo fatto, ma non possono pensare di portare a Roma queste persone in attesa di un imbarco. Escono quando c'è il piano di volo e la carta d'imbarco, mi sembra una cosa molto semplice".

Solo questa mattina il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco si è opposto allo sbarco dei passeggeri della Costa Diadema, sottolineando la situazione difficile che sta vivendo il comune sul litorale a nord di Roma, dove la Asl Roma 4 ieri registrava 136 casi accertati, di cui 2 guariti e 13 decessi. La Regione Lazio ha spiegato di voler fermare le navi importo d'ora in poi, facendo scendere i passeggeri solo quando è pronto il trasbordo aereo nel paese d'origine. Una scelta arrivata anche dopo il caso dei crocieristi positivi in quarantena in un hotel di Roma senza che l'Asl ne fosse informata, e dopo il trasbordo organizzato di oltre 260 turisti all'hotel Cicerone in Prati.

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