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Licenziata da Atac, la sindacalista Quintavalle ci riprova con il M5s e si candida alle europee

Micaela Quintavalle, la pasionaria e leader sindacale licenziata da Atac dopo il servizio rilasciato alle Iene in cui denunciava le condizioni dell’azienda capitolina, si è candidata alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle. Anche se qualche mese fa aveva espresso delle critiche molto dure nei confronti di Luigi Di Maio e Virginia Raggi.
A cura di Natascia Grbic
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Micaela Quintavalle, la pasionaria che è stata licenziata da Atac dopo aver denunciato le condizioni del trasporto pubblico romano, ha deciso di candidarsi con il Movimento 5 stelle. Da anni la donna è vicina alle idee dei pentastellati e non è mai stato un segreto che anche loro fossero vicini alle battaglie condotte dalla sindacalista. Quintavalle si è candidata sulla piattaforma Rousseau del M5s: la sua presentazione sarebbe stata in realtà visibile solo agli iscritti, ma la notizia è circolata comunque. E allora lei ha deciso di rendere pubblica la sua richiesta di partecipazione. "È vero, ho presentato al Movimento il mio curriculum – ha scritto sul suo profilo Facebook – Mi sono convinta che cittadini e lavoratori possano essere tutelati da un piano più alto. Non da quello da cui ho miseramente fallito.
E mi sono detta che nonostante tutto, nonostante le delusioni che caratterizzano parte di coloro che hanno visto nel movimento una speranza per il futuro, questo fosse possibile solo all’interno del movimento stesso". Micaela Quintavalle si riferisce al recente arresto di Marcello De Vito, che ha scosso e gettato un'ombra su quella coltre di incorruttibilità cui il Movimento 5 Stelle pretendeva di essere avvolto. Quando ha proposto la sua candidatura, infatti, la sindacalista non sapeva ancora che il presidente dell'Assemblea capitolina sarebbe stato arrestato di lì a poco proprio con l'accusa di corruzione.

La lettera di presentazione di Quintavalle sulla piattaforma Rousseau

Micaela Quintavalle ha reso pubblica la lettera di presentazione con la quale ha presentato al M5s la sua proposta di candidatura per le europee. Qui ha raccontato la sua vita e il percorso che l'ha portata a entrare in Atac ("Facevo dal 1997, dai tempi del liceo classico, lavori umili pur di pagare un affitto e gli studi alla facoltà di medicina e chirurgia. Nel 2007 sono entrata in Atac e potevo dedicarmi ai miei amati studi. Studentessa di giorno. Autista di bus la notte."). Poi l'esperienza come sindacalista, la lotta per i diritti degli impiegati di Atac e il licenziamento nel 2018: "Ho pagato sulla mia pelle l’amore per la gente. Mettendo la sicurezza delle persone persino innanzi al mio posto di lavoro rimanendo fedele ad un dictat per me prezioso ed incontrovertibile: la verità. La verità come unico compromesso che accetto".

Le critiche al M5s di Micaela Quintavalle

Nata nel 1980, Micaela Quintavalle è diventata famosa per aver fondato ed essere stata alla testa di un sindacato Atac chiamato Cambiamenti M410. Oggi la notizia della candidatura col Movimento 5 Stelle, ma qualche mese fa sembrava che avesse cambiato idea sul partito pentastellato. "Di Maio diceva: denunciate le aziende che ci saremo noi al vostro fianco. Noi abbiamo fatto le nostre battaglie, ma non credo che le cose cambieranno mai. Bisogna avere un coraggio che purtroppo non hanno dimostrato nemmeno i 5 Stelle, bisogna estirpare gli impostori che stanno dentro queste aziende, dal primo dei dirigenti all’ultimo dei meccanici, invece si continua a fare campagna elettorale anziché sradicare la mafia che c’è all’interno di Atac. Non l’hanno fatto né i rossi, né i neri né i gialli", aveva detto tempo fa. E il suo giudizio non era stato positivo nemmeno sulla sindaca Virginia Raggi: secondo Quintavalle, infatti, il servizio di Atac sarebbe peggiorato da quando c'è lei al Campidoglio. "Negli anni di giunta Raggi il servizio è peggiorato, così come la manutenzione. Ma la cosa che ha deluso tutti, e che nessuno dice, è che hanno confermato ai vertici le persone che hanno portato Atac in rosso di 1,3 miliardi. Potevano fare molto e non hanno fatto niente".

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