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La doppia rivincita di Virginia Raggi contro il mini direttorio del Movimento 5 stelle

Roberta Lombardi fuori dal mini direttorio e Daniela Morgante esclusa dal ruolo di capo di gabinetto: la doppia rivincita di Virginia Raggi.
A cura di Valerio Renzi
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Virginia Raggi e Daniele Frongia in aula Giulio Cesare
Virginia Raggi e Daniele Frongia in aula Giulio Cesare

Costretta a rinunciare a Daniele Frongia come capo di Gabinetto, a trattare assessore per assessore la sua giunta, Virginia Raggi si è prese la sua doppia rivincita sul mini direttorio romano: prima ha fatto saltare la nomina di Daniela Morgante a capo di Gabinetto, in maniera anche alquanto maleducata ha detta del magistrato di Corte dei Conti, poi l'abbandono ieri della deputata Roberta Lombardi, con cui i rapporti sono sempre stati tesi, del mini direttorio

Ovviamente va tutto bene, sono solo le solite polemiche che piacciano ai giornalisti. "Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma", ha spiegato la parlamentare. Debole la ragione addotta da Lombardi per lasciare il mini direttorio "sto lavorando all'organizzazione di Italia a 5 Stelle", il meeting nazionale grillino in programma per settembre. Anche per la sindaca è tutto ok e ringrazia sentitamente "per il lavoro svolto".

Dietro le dichiarazioni di circostanza la regia per non lasciar intendere nessuna rottura. Ma il Movimento 5 stelle, arrivato al potere in men che non si dica, con un esercito di giovani consiglieri alle prime armi in Campidoglio e nei municipi, è sottoposto in queste settimane a grandi tensioni. E la sindaca Raggi non aveva intenzione di avere tra i piedi l'esponete del M5s che più di tutti gli ha remato contro, prima sostenendo il suo avversario alle consultazioni per il candidato sindaco Marcello De Vito, poi mettendogli i bastoni tra le ruote su nomine e composizione della giunta.

Ma soprattutto Roberta Lombardi è radicata in città, ha stabilito relazioni e alleanze. E se non può essere un'alleata affidabile che allora sia più lontana dagli affari romani. Un allontanamento quello della Lombardi che sarebbe arrivato anche con il beneplacito di Beppe Grillo, arrivato in Campidoglio lo scorso lunedì per incontrare vis-a-vis la sindaca.

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